Italia di"merda"?

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Messaggio  Admin Lun 05 Set 2011, 04:41

Italia di"merda"? Merda_11

Dopo sessantaseianni dalla consegna dell’Italia all’invasore anglo-americano un capo del governo enuncia la verità, siamo un paese di “merda”.

Emessi gli ordini di arresto per Valter Lavitola, Gianpaolo Tarantini e la moglie Angela De Venuto, indicata nelle carte processuali anche come l’amante dello stesso Lavitola. I tre, - a giudizio della Procura di Napoli –, per coprire gli eccessi sessuali dell’uomo del “bunga-bunga”, l’avrebbero costretto a sborsare ingenti somme di denaro per comprare il silenzio di colui che un tempo lo forniva di allegre ragazze per i festini organizzati nelle sue residenze.

Parliamo dell’uomo più intercettato d’Italia, Silvio Berlusconi, il quale alle 23.14 del 13 luglio scorso, dal suo telefono chiamava un’utenza panamense, dove all’altro apparecchio telefonico vi era, l’attuale latitante, Valter Lavitola, lasciandosi andare (a quanto reso pubblico dall’Ansa) anche a dire questo: << ... possono dire che scopo... è l'unica cosa che possono dire di me... è chiaro?... mi controllano le telefonate... non me ne fotte niente... io... tra qualche mese me ne vado per i cazzi miei... da un'altra parte e quindi... vado via da questo paese di merda... di cui... sono nauseato... punto e basta...».

Dichiarazioni, ancora una volta utilizzati dagli organi d’informazione interna e straniera per continuare la secolare denigrazione dell’Italia.

L’Italia nata male già dall’unificazione. Il velleitarismo rivoluzionario e l’opportunismo politico, la ragion di stato e gli aneliti di ordine morale si intrecciarono e si dipanarono coralmente nei protagonisti della Storia, scandendo in accadimenti decisivi per la formazione dello stato unitario, dal 1844 al 1867. Il sostegno londinesi alla clandestinità di Mazzini, i moti del ’48, la Repubblica Romana, la prima guerra d’indipendenza le affermazione di Cavour, l’intervento francese nella seconda guerra d’indipendenza, la terza guerra d’indipendenza, l’impresa disperata di Carlo Pisacane, la spedizione dei Mille, la feroce repressione dei patrioti Borboni (i briganti) da parte dei piemontesi, fino alla presa della Roma papale. Argomenti, questi, troppo spesso obliati dai manuali scolastici.

Giuseppe Mazzini, “il Maestro” descritto durante l’esilio inglese l’uomo delle trame spionistiche. Negli spostamenti nella penisola, sempre intendo a incoraggiare utopie e rivolte, tuttavia “ritroso della prima linea”, Camillo Benso Cavour, artefice dell’Italia, definito un cinico e completamente a digiuno degli italiani,
Giuseppe Garibaldi, generoso e confuso, Vittorio Emanuele II, “ il re mezza figura” della politica di quegli anni, Crispi e D’Azeglio, Farini e Ricasoli… insomma, si ha l’impressione che la realizzazione dell’Italia sia stata quasi un evento accidentale, e fortuito, visti gli intrighi e i tradimenti emersi nel tempo, dato i ricorrenti giudizi “al vetriolo” sugli italiani, definiti “popolo di troie” e opportunisti, il popolo, quello vero, sta da un’altra parte.
Sta alla finestra. Guardando e aspettando di vedere come si mettono le sorti della battaglia, si preparano ad accorrere a festeggiare il vincitore”.

Tante sono le analogie con l’impietoso affresco del presente. L’uguaglianza d’intenti tra Destra e Sinistra, l’endemica diversità economica e culturale tra Nord e Sud, l’ingombrante presenza dei poteri forti, sempre attaccati al carro dei vincitori, e perfino Palazzo Grazioli, lussuosa residenza che ospitò Lady Violet Cosgrave, uno dei caratteri femminili più spiccati, del 800, oggi utilizzata da Berlusconi per il “bunga-bunga”, a conferma del secolare distacco tra governanti e governati.

Le cose si sono messe male e gli italiani ormai rincitrulliti sentono questa falsa “democrazia” nata dalla occupazione anglo-americano insostenibile, e presto potrebbero decidere di presentare il conto.

In questi sessantaeianni i governi che si sono succeduti, hanno distrutto il valore: della scuole, della ricerca, del sistema economico – produttivo; Hanno introdotto una nuova forma di sfruttamento del lavoro attraverso il precariato, soprattutto nel privato; hanno aumentato le tasse al punto di farne uno strumento usuraio; hanno attraverso l’informazione condizionano le coscienze, strumentalizzando l’opinione pubblica, legittimando i privilegi delle caste, che oltre a giustificare infinite manovre finanziarie, come quella da 45 miliardi di euro imposta in questi giorni, che comporterà ulteriori sacrifici per gli Italiani continuano a servire gli invasori supportandoli nelle loro guerre: Libia, Afghanistan, Iraq, Congo ecc.. Non facendoci mancare la denigrazione quale strategia politica, ovvero quella che recentemente Roberto Saviano ha definito “la macchina del fango”. Confermandoci lo zimbello d’Europa.

Sentiamo dire che la colpa di tutti i disastri sta nel fatto che siamo italiani, quasi a dire che siamo nati così.

NO! Questo è il prezzo del tradimento, questa e l’Italia liberata, dall’ultimo governo che governava veramente per l’Italia, quando l’Italia non era ancora stata consegnata allo straniero. Quando si è cercato di costituire l’humus pedagogico e patriottico, l’idea di un’unità consolidata nelle diverse generazioni.

Ricordiamoci che, l’Italia era stata al centro del mondo in quanto terra ricca di cultura, ponte di collegamento tra l’Europa, l’Asia e l’Africa.
Fu, proprio, il Fascismo a restituire agli Italiani la dignità di popolo, un miracolo che solo il Fascismo poté far accadere. Il nostro popolo per millenni ha insegnato al mondo il vivere civile, prima con Roma, poi con Venezia e le altre Repubbliche e Ducati.

Il Fascismo volle il concordato con il Vaticano riconoscendo il valore universale della cristianità.
Al contrario l’esercito occupante promuove i disvalori, imponendo l’ateismo della ragione, la loro ovviamente, elevando la stupidità a dogma, umiliando la nostra cultura la nostra storia.

Il Fascismo negli anni seppe sottomettere i poteri forti, in favore del popolo, fermando il loro intendo di recidere le nostre millenarie radici storico - economiche definitivamente e costruendo l’Impero per fermare i migranti, a volte respinti, verso paesi estranei alla nostra cultura.
Al contrario l’esercito occupante inculca nella gente il senso di inferiorità, riducendoci a poveracci senza più capacità di discernimento. Ai migliori raccontano la favola che è meglio andare migranti lasciando paese, affetti, parenti, buon cibo, arte cultura e storia millenaria, per andare a vivere nel loro paese della povertà intellettuale, (oggi anche economica) della finzione, dei mobili in plastica, delle case di cartone, della cortesia ipocrita e culturalmente annullati dalla televisioni e dalle multinazionali che le governano.

Il Fascismo dopo la guerra mondiale seppe sanare l’economia nazionale, nonostante che, gli stati sottomessi all’Inghilterra, ci imposero le sanzioni a traverso la vile Società delle Nazioni.
Al contrario l’esercito occupante attraverso il piano globalista ha annullamento le nostre vere ricchezze, che non sono vil denaro, (che come sentiamo in questi giorni, lo possono stampare cani e porci, ovvero FED e BCE) ma consistono in cultura, genialità senso della bellezza, arte, adattamento, specie botaniche, variabilità genetica, ricchezze agricole, elasticità di lavoro artigianale, adattamento e inventiva in definitiva la nostra “diversità”. Ci hanno rubare l’orgoglio di appartenenza e la dignità.

Il Fascismo seppe percepire il valore nazionale, mettendo da parte l’odio per i paesi dominanti (i paesi dell’oro) riconoscendo che tutti i popoli sono amici, se vivono nei loro luoghi. Liberando dalle catene l’etiopici resi schiavi.
Al contrario l’esercito occupante dopo averci bombardato ci a reso prigionieri consegnandoci soldi falsi, facendoci da subito indebitare per poi controllarci per mezzo dei media di intrattenimento, dissuadendoci dal protestare, incombenti su di noi con le loro basi militari, piazzate in ogni posto strategico e per giunta pagate da noi.

Questa è l’Italia di “merda” consegnatoci dai liberatori,

Solo se sapremo convincerci che è necessario liberarci da governi servili allo straniero, consapevolmente capaci di discernere, e non soggiogati dall’informazione spazzatura che ci droga da anni, potremo riuscire nell’intento di ritornare padroni di noi stessi, un popolo vero e sovrano.
Uniti insieme in una Italia culla della civiltà che tutto il mondo guardava con incanto.

Camerati, anche se sembra tardi, non lo è mai troppo per rimboccarci le maniche: lavoriamo per informare, sul nostro vero patrimonio, sulla vera ed inesauribile ricchezza della nostra Patria, da rifondare con l’aiuto di tanti uomini liberi.
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