14 novembre 2012: I raid israeliani continuano a fare stragi a Gaza!
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14 novembre 2012: I raid israeliani continuano a fare stragi a Gaza!
Il governo sionista non perde occasione per portare avanti il suo disegno criminale contro il popolo palestinese. Con l’avvicinarsi del 22 gennaio 2013, data delle elezioni legislative in Israele, era indispensabile creare le condizioni per un ulteriore conflitto arabo-sionista. Israele, assassinando il capo militare di Hamas, Ahmed al-Jabari, si è assunto dinanzi al mondo libero un ulteriore grave responsabilità dando inizio all'Operazione "Pilastro della Difesa", contro la Striscia di Gaza, sono ormai centinaia i raid perpetrati vigliaccamente con aerei F-16 ed elicotteri Apache, sia di giorno che di notte, di contro i palestinesi lanciano sugli occupati israeliani i pochi razzi rudimentali che riescono a produrre clandestinamente.
Ad evidenziare il vigliacco comportamento dei sionisti è il pacifista Ebreo Gershon Baskin, che per anni ha svolto il ruolo di mediatore tra Israele e Hamas per il rilascio di Gilad Shalit e da allora ha mantenuto i contatti con il movimento islamico che controlla la Striscia di Gaza e con l'intelligence egiziana, il quale intervistato dal quotidiano Haaretz, fa sapere che Ahmed al-Jabari, il cui compito era quello di mantenere la sicurezza a Gaza, è stato ucciso mentre era in corso una trattativa per stabilire una tregua permanente con Israele, e che i vertici israeliani erano a conoscenza della trattativa, ma hanno comunque approvato l'operazione che ha portato alla sua uccisione.
Questi vili sionisti avevano chiesto proprio ad Hamas di osservare una tregua e di imporla ai gruppi armati operativi a Gaza. L’uomo responsabile di mettere in atto questa politica era proprio Ahmed al-Jabari. In cambio, Israele avrebbe dovuto assicurare regolari rifornimenti alla striscia di Gaza.
La sua uccisione passerà alla storia come un’ulteriore azione dimostrativa decisa dal governo sionista col avvicinarsi dell’elezioni”.
Questa volta qualcosa e cambiata, oltre al presidente palestinese Abu Mazen che ha chiesto una riunione urgente della Lega Araba, a schierarsi dalla parte di Hamas, c’è il popolo egiziano e il suo Governo - formato dopo l’avvento della primavera araba -, il quale ha chiesto una riunione straordinaria del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, per discutere della "aggressione" israeliana contro la Striscia di Gaza, e inoltre ha aperto in modo permanente il valico di Rafah con la Striscia di Gaza per far entrare i feriti palestinesi in modo da poterli trasferire all'ospedale generale di Al-Arish. Lo stesso presidente egiziano Mohammed Mursi, dopo aver telefonato al presidente degli Stati Uniti Barack Obama e di avergli manifestato la contrarietà dell'Egitto all'operazione israeliana, ha affermato che "l'aggressione a Gaza è inaccettabile".
Anche la Turchia attraverso il suo ministro degli Esteri, Ahmet Davutoglu, annuncia che Ankara intraprenderà le mosse necessarie presso le istituzioni internazionali contro la "posizione aggressiva" di Israele e i suoi raid a Gaza.
A restare affianco d’Israele sono i soliti governanti asserviti all’America, tanto che il ministro degli Esteri italiano trasforma l’atto di guerra d’Israele, in una azione terroristica di Hamas. Lo stesso ha fatto il ministro degli Esteri britannico il quale si è limito a condannare il lancio di razzi contro Israele da parte dei miliziani palestinesi,
sui quali fa ricade la principale responsabilità dell'attuale crisi.
Intanto la richiesta formale dell’Egitto al segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon e al presidente di turno del Consiglio di Sicurezza, che attualmente è il delegato indiano, non ha prodotto nessuna decisione. I sionisti in quel palazzo sono intoccabili.
Nel frattempo, sotto le bombe sioniste, il numero dei morti e dei feriti palestinesi aumenta di ora in ora.
Ad evidenziare il vigliacco comportamento dei sionisti è il pacifista Ebreo Gershon Baskin, che per anni ha svolto il ruolo di mediatore tra Israele e Hamas per il rilascio di Gilad Shalit e da allora ha mantenuto i contatti con il movimento islamico che controlla la Striscia di Gaza e con l'intelligence egiziana, il quale intervistato dal quotidiano Haaretz, fa sapere che Ahmed al-Jabari, il cui compito era quello di mantenere la sicurezza a Gaza, è stato ucciso mentre era in corso una trattativa per stabilire una tregua permanente con Israele, e che i vertici israeliani erano a conoscenza della trattativa, ma hanno comunque approvato l'operazione che ha portato alla sua uccisione.
Questi vili sionisti avevano chiesto proprio ad Hamas di osservare una tregua e di imporla ai gruppi armati operativi a Gaza. L’uomo responsabile di mettere in atto questa politica era proprio Ahmed al-Jabari. In cambio, Israele avrebbe dovuto assicurare regolari rifornimenti alla striscia di Gaza.
La sua uccisione passerà alla storia come un’ulteriore azione dimostrativa decisa dal governo sionista col avvicinarsi dell’elezioni”.
Questa volta qualcosa e cambiata, oltre al presidente palestinese Abu Mazen che ha chiesto una riunione urgente della Lega Araba, a schierarsi dalla parte di Hamas, c’è il popolo egiziano e il suo Governo - formato dopo l’avvento della primavera araba -, il quale ha chiesto una riunione straordinaria del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, per discutere della "aggressione" israeliana contro la Striscia di Gaza, e inoltre ha aperto in modo permanente il valico di Rafah con la Striscia di Gaza per far entrare i feriti palestinesi in modo da poterli trasferire all'ospedale generale di Al-Arish. Lo stesso presidente egiziano Mohammed Mursi, dopo aver telefonato al presidente degli Stati Uniti Barack Obama e di avergli manifestato la contrarietà dell'Egitto all'operazione israeliana, ha affermato che "l'aggressione a Gaza è inaccettabile".
Anche la Turchia attraverso il suo ministro degli Esteri, Ahmet Davutoglu, annuncia che Ankara intraprenderà le mosse necessarie presso le istituzioni internazionali contro la "posizione aggressiva" di Israele e i suoi raid a Gaza.
A restare affianco d’Israele sono i soliti governanti asserviti all’America, tanto che il ministro degli Esteri italiano trasforma l’atto di guerra d’Israele, in una azione terroristica di Hamas. Lo stesso ha fatto il ministro degli Esteri britannico il quale si è limito a condannare il lancio di razzi contro Israele da parte dei miliziani palestinesi,
sui quali fa ricade la principale responsabilità dell'attuale crisi.
Intanto la richiesta formale dell’Egitto al segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon e al presidente di turno del Consiglio di Sicurezza, che attualmente è il delegato indiano, non ha prodotto nessuna decisione. I sionisti in quel palazzo sono intoccabili.
Nel frattempo, sotto le bombe sioniste, il numero dei morti e dei feriti palestinesi aumenta di ora in ora.
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