L’italiano, sotto le bombe si è sottomesso al nuovo padrone, leccando ad esso le mani (ma non si deve sapere).
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L’italiano, sotto le bombe si è sottomesso al nuovo padrone, leccando ad esso le mani (ma non si deve sapere).
1943/1945: Sulle città italiane un bombardamento liberatorio.
Questo dicono i traditori, dei bombardamenti effettuati dagli eserciti alleati sulle nostre città, in seguito premiate (con l’inverosimili favola di azioni contro il nazifascismo), con la medaglia al valore, dai politicanti asservitosi allo straniero.
Le città che seguono sono state bombardate per ordine di vili governanti, entrati in guerra per spogliare dei possedimenti e della libertà oltre che della dignità di popolo le nazioni soccombenti.
A questo hanno contribuito gli infami traditori del nostro popolo, affiancandosi al nemico, ormai certi della sconfitta dell’Esercito leale al giuramento fatto al nostro Tricolore.
Le città che seguono prima che Eroiche, nei secoli, verranno ricordate per il martirio a cui il nemico dell’Italia le ha sottoposte.
ROMA
fu bombardata per la prima volta lunedì 19 luglio 1943. Quel giorno la capitale fu attaccata in due fasi, una al mattino e una al pomeriggio, con 321 bombardieri bimotori (B-25 e B-26) e numerosi caccia, i bombardamenti anziché colpire obbiettivi militari mirarono su quelli civili, tonnellate di bombe venero sganciate soprattutto sul quartiere di San Lorenzo.
Quell’attacco, solo a San Lorenzo, fece 1.500 morti e 4.000 feriti, mentre nella città, complessivamente, si contarono oltre 3.000 morti, i feriti furono tra 11.000 e i 12.000.
Un'altra terrificante incursione fu quello del 13 agosto ‘43, le bombe scoperchiarono perfino le tombe al cimitero del Verano. Quel giorno i morti furono 1500 e i feriti 6000, dopo il 13 agosto seguirono altri pesanti bombardamenti, vennero colpiti senza riguardo i quartieri: Prenestrino; Tiburtino; Appio e Tuscolano, tantissime furono le innocenti vittime civili , il numero maggiore si ebbe al Tiburtino con 717 morti. Senza tener conto della devastazione provocata al patrimonio artistico millenario. Del resto Eisenhower, era stato esplicito con i suoi piloti che aveva scelto con cura personalmente: "se per salvare un solo uomo americano dovete buttar giù il Colosseo, buttatelo pure giù'".
Il 14 agosto 1943 il Governo Badoglio dichiarò Roma città aperta, ordinando, attraverso il Comando Supremo alle batterie antiaeree della zona di Roma di non reagire in caso di passaggio degli aerei nemici sulla città. Ciò permise che Roma venisse bombardata senza alcun ostacolo altre 51 volte senza, mai, colpire gli amici del ghetto ebraico. . Gli anglo-americani colpirono oltre al quartiere San Lorenzo, al Tributino, al Predestino al Casilino, al Rabicano, al Tuscolano e al Fomentano, sino al 4 giugno del 1944, giorno in cui occuparono Roma
Con la morte del Cap. Erich PRIEBKE, si è compreso che, per i nostri governanti vale più la comunità ebraica romana che l’intero Popolo italiano. Il loro sbraitare affinché la Chiesa cattolica non ufficiasse il funerale religioso e i politicanti romani non le garantissero una degna sepoltura nella città eterna ci porta a pensare che, l’aver rispettato un’ordine ricevuto, eseguendo la rappresaglia alla Fossa dell’Ardeatine, si rivela 1000 volte più terribile dell’ordine di sganciare bombe sulle città, massacrando decine di migliaia di civili, solo perché quei morti coperti dalla polvere delle bombe si vedono meno.
Questo dicono i traditori, dei bombardamenti effettuati dagli eserciti alleati sulle nostre città, in seguito premiate (con l’inverosimili favola di azioni contro il nazifascismo), con la medaglia al valore, dai politicanti asservitosi allo straniero.
Le città che seguono sono state bombardate per ordine di vili governanti, entrati in guerra per spogliare dei possedimenti e della libertà oltre che della dignità di popolo le nazioni soccombenti.
A questo hanno contribuito gli infami traditori del nostro popolo, affiancandosi al nemico, ormai certi della sconfitta dell’Esercito leale al giuramento fatto al nostro Tricolore.
Le città che seguono prima che Eroiche, nei secoli, verranno ricordate per il martirio a cui il nemico dell’Italia le ha sottoposte.
ROMA
fu bombardata per la prima volta lunedì 19 luglio 1943. Quel giorno la capitale fu attaccata in due fasi, una al mattino e una al pomeriggio, con 321 bombardieri bimotori (B-25 e B-26) e numerosi caccia, i bombardamenti anziché colpire obbiettivi militari mirarono su quelli civili, tonnellate di bombe venero sganciate soprattutto sul quartiere di San Lorenzo.
Quell’attacco, solo a San Lorenzo, fece 1.500 morti e 4.000 feriti, mentre nella città, complessivamente, si contarono oltre 3.000 morti, i feriti furono tra 11.000 e i 12.000.
Un'altra terrificante incursione fu quello del 13 agosto ‘43, le bombe scoperchiarono perfino le tombe al cimitero del Verano. Quel giorno i morti furono 1500 e i feriti 6000, dopo il 13 agosto seguirono altri pesanti bombardamenti, vennero colpiti senza riguardo i quartieri: Prenestrino; Tiburtino; Appio e Tuscolano, tantissime furono le innocenti vittime civili , il numero maggiore si ebbe al Tiburtino con 717 morti. Senza tener conto della devastazione provocata al patrimonio artistico millenario. Del resto Eisenhower, era stato esplicito con i suoi piloti che aveva scelto con cura personalmente: "se per salvare un solo uomo americano dovete buttar giù il Colosseo, buttatelo pure giù'".
Il 14 agosto 1943 il Governo Badoglio dichiarò Roma città aperta, ordinando, attraverso il Comando Supremo alle batterie antiaeree della zona di Roma di non reagire in caso di passaggio degli aerei nemici sulla città. Ciò permise che Roma venisse bombardata senza alcun ostacolo altre 51 volte senza, mai, colpire gli amici del ghetto ebraico. . Gli anglo-americani colpirono oltre al quartiere San Lorenzo, al Tributino, al Predestino al Casilino, al Rabicano, al Tuscolano e al Fomentano, sino al 4 giugno del 1944, giorno in cui occuparono Roma
Con la morte del Cap. Erich PRIEBKE, si è compreso che, per i nostri governanti vale più la comunità ebraica romana che l’intero Popolo italiano. Il loro sbraitare affinché la Chiesa cattolica non ufficiasse il funerale religioso e i politicanti romani non le garantissero una degna sepoltura nella città eterna ci porta a pensare che, l’aver rispettato un’ordine ricevuto, eseguendo la rappresaglia alla Fossa dell’Ardeatine, si rivela 1000 volte più terribile dell’ordine di sganciare bombe sulle città, massacrando decine di migliaia di civili, solo perché quei morti coperti dalla polvere delle bombe si vedono meno.
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