22/05/2017, Manchester: Ancora un attacco sbagliato!
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22/05/2017, Manchester: Ancora un attacco sbagliato!
Un altro combattente si è coraggiosamente immolato per la libertà. Sbagliando obiettivo il 23enne Salman Abedi, si è lasciato esplodere fra la folla ammazzando degli innocenti, riempiendo gli occhi di lacrime dei loro familiari, ai quali va il nostro dolore e sincera commozione, mentre i tanti coccodrilli delle varie istituzioni riaffermano la volontà di continuare la lotta contro un nemico irreale.
I Rivoluzionari di oggi come Abedi, non dovrebbero utilizzare gli stessi strumenti del terrore che utilizzano i governi (in specie da quello americano), i quali vigliaccamente utilizzano massicciamente le forze aeree, per terrorizzare le masse popolari (come fecero nella 2° guerra mondiale, le nazioni alleate).
I veri Rivoluzionari, colpiscono strutture, strumenti tecnici, donne e uomini asserviti ai governi. Governi che tengono al guinzaglio i propri popoli, adagiandoli alla falsa “democrazia”. Tenendoli divisi e scontrosi, affibbiando ai movimenti – interni - a loro avversi l’accusa d’essere populisti, e intimorendoli con la favola del terrorismo – esterno -, e con essi pretendendo di mantenere il potere a cui nuove minoranze, con nuove ideali, aspirano.
A quanti continuano a dare dei terrorista a questi combattenti che con il proprio sangue lottano contro l’oro, è bene ricordare una delle tante rivolte contro il potere precostituito. Quella cui dettero inizio i coloni americani nel 1763, sottomessi in quell’epoca alla sovranità dell’Inghilterra, i quali presero spunto dell’occasione offerta dall’imposizione di tasse e di dazi da parte del Parlamento inglese, per dar corso ad un unico grande conflitto di principio, una lotta per la libertà. Il sovrano Giorgio III, con la complicità del suo primo ministro lord North prese provvedimenti di repressione, atti a scatenare la guerra civile fra gli inglesi della metropoli e quelli d’oltre Atlantico. La rivolta durò sette anni dal 1776 al 1786.
Già nel 1776 le colonie americane avevano dichiarato la loro indipendenza con la quale sorgeva una nuova nazione indipendente nel mondo.
Quanti strazi, quante aspre prove dovettero subire i combattenti per la libertà; vi furono momenti in cui la causa della libertà parve perduta irremissibilmente, l’Esercito era ridotto a poche migliaia di uomini, mal vestiti, laceri, scarsamente nutriti, esposti senza difesa ai terribili rigori dell’inverno, sforniti di calzature, cosicché lasciavano sul terreno l’impronta sanguinosa dei loro piedi, ad esse si aggiungeva una depressione economica spaventosa; i porti bloccati, il commercio arenato, la finanza esausta. I cittadini soffrivano le più orribili privazioni; la carta moneta era cosi rinvilita che occorrevano otto dollari di carta per averne uno d’argento.
Ma chi ha coscienza di soffrire per una giusta causa, chi apprezza il valore della libertà, e per questa combatte – sa resistere fino all’ultimo senza disperare.
I combattenti americani seppero resistere lunghi anni, sopportando atroci sofferenze; e ottennero la vittoria, conquistando la libertà!
Sia questo un fulgido esempio di ammonimento, severo, per tutti i popoli che oggi, appunto, definiscono terroristi tutti quelli che combattono per la propria libertà!
I Rivoluzionari di oggi come Abedi, non dovrebbero utilizzare gli stessi strumenti del terrore che utilizzano i governi (in specie da quello americano), i quali vigliaccamente utilizzano massicciamente le forze aeree, per terrorizzare le masse popolari (come fecero nella 2° guerra mondiale, le nazioni alleate).
I veri Rivoluzionari, colpiscono strutture, strumenti tecnici, donne e uomini asserviti ai governi. Governi che tengono al guinzaglio i propri popoli, adagiandoli alla falsa “democrazia”. Tenendoli divisi e scontrosi, affibbiando ai movimenti – interni - a loro avversi l’accusa d’essere populisti, e intimorendoli con la favola del terrorismo – esterno -, e con essi pretendendo di mantenere il potere a cui nuove minoranze, con nuove ideali, aspirano.
A quanti continuano a dare dei terrorista a questi combattenti che con il proprio sangue lottano contro l’oro, è bene ricordare una delle tante rivolte contro il potere precostituito. Quella cui dettero inizio i coloni americani nel 1763, sottomessi in quell’epoca alla sovranità dell’Inghilterra, i quali presero spunto dell’occasione offerta dall’imposizione di tasse e di dazi da parte del Parlamento inglese, per dar corso ad un unico grande conflitto di principio, una lotta per la libertà. Il sovrano Giorgio III, con la complicità del suo primo ministro lord North prese provvedimenti di repressione, atti a scatenare la guerra civile fra gli inglesi della metropoli e quelli d’oltre Atlantico. La rivolta durò sette anni dal 1776 al 1786.
Già nel 1776 le colonie americane avevano dichiarato la loro indipendenza con la quale sorgeva una nuova nazione indipendente nel mondo.
Quanti strazi, quante aspre prove dovettero subire i combattenti per la libertà; vi furono momenti in cui la causa della libertà parve perduta irremissibilmente, l’Esercito era ridotto a poche migliaia di uomini, mal vestiti, laceri, scarsamente nutriti, esposti senza difesa ai terribili rigori dell’inverno, sforniti di calzature, cosicché lasciavano sul terreno l’impronta sanguinosa dei loro piedi, ad esse si aggiungeva una depressione economica spaventosa; i porti bloccati, il commercio arenato, la finanza esausta. I cittadini soffrivano le più orribili privazioni; la carta moneta era cosi rinvilita che occorrevano otto dollari di carta per averne uno d’argento.
Ma chi ha coscienza di soffrire per una giusta causa, chi apprezza il valore della libertà, e per questa combatte – sa resistere fino all’ultimo senza disperare.
I combattenti americani seppero resistere lunghi anni, sopportando atroci sofferenze; e ottennero la vittoria, conquistando la libertà!
Sia questo un fulgido esempio di ammonimento, severo, per tutti i popoli che oggi, appunto, definiscono terroristi tutti quelli che combattono per la propria libertà!
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