22/23 Ottobre 2023: elezioni, un ulteriore passo verso la fine delle “False democrazie”

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Messaggio  Admin Mar 31 Ott 2023, 22:42

22/23 Ottobre 2023: elezioni, un ulteriore passo verso la fine delle “False democrazie”  Liber395

Si sono svolte domenica 22 ottobre 2023 le elezioni nelle provincie di Bolzano e Trento due realtà che costituiscono l’assemblea regionale del Trentino e l'Alto Adige.
Diciamo subito che la “Falsa democrazia” ha subito un altro colpo, considerato che quanti si sono recati ai seggi sono diminuiti ancora. Nel 2013 la percentuale dei votanti fu del 77,07%, nel 2018 e scesa al 73,09% quest’anno si e ridota al 71,49%. Se a Bolzano a differenza del resto d’Italia la percentuale supera di poco, ancora, il 70,00%  lo si deve agli elettori che vivono in Italia ma che non si sentono tali. Questi si recano al seggio con il preciso intento di limitare la possibilità di proposta e  decisione degli italiani, la cui rappresentanza in Consiglio fra l’altro e frastagliata in 5 formazioni .
Bolzano è un territorio dove gli italiani puntellano le Giunte, ma dalle quali come accade in molte parti del mondo sono scacciati sia culturalmente che economicamente. Nel 2018 dei 35  seggi da assegnare solo 7 sono andati alla rappresentanza italiana, quest’anno sono scesi a 5.
Del resto l’unico partito a crescere in consensi è stato il (secessionista) Südtiroler Freiheit,  avendo  raddoppiano i voti, occupando il terzo posto fra le formazioni nel Consiglio Provinciale. A poco è valsa la crescita di FdI, la quale ha raccattato un ulteriore, seggio, portandoli a 2, a spese della Lega. Sono rimasti fuori dal consiglio, Forza Italia e il Movimento 5 Stelle.
                 
Ancora peggio è andata in Trentino dove la Falsa “democrazia” ha subito un duro colpo, constatato che a recarsi ai seggi è stato il 58,39% degli aventi diritto, mentre nel 2018 lo aveva fatto il 64,05, astensione che ha comunque permesso la riconferma con il 51,87 del presidente uscente Maurizio Fugatti, nella sua  coalizione a essere fortemente  penalizzata è stata la Lega di Salvini che è passata dal 27,09% e 13 seggi  del 2018 al 13,05% e 5 seggi del 2023,  a crescere e di molto è stata FdI la quale è passata dal 1,45% e 1 seggio del 2018 al 12,35%  e 5 seggi del 2023.
Lega e FdI  insieme sono passati da una percentuale del 28,54% del 2018 a 27,40% del 2023.    

Fra i perdenti a crescere è il PD che passa dal 13,92% e 4 seggi del 2018 al 16,64% e 7 seggi del 2023, partito che ha martirizzato i 5stelle i quali dal 7,23% e un seggi del 2018 è sceso nel 2023 al 1,95% e 0 seggi.
PD e 5stelle insieme sono passati dal 21,16% del 2018 al 18,59% del 2023, perdendo 2,57%.

La Falsa “democrazia” costringe gli antiFascisti della provincia di Bolzano a  trovare alleati per raggiungere una maggioranza.  In Trentino gli  antiFascisti di destra ottenuta l’elezione del presidente, con 20 seggi si sono visti assegnare una solida maggioranza, comode poltrone a cui incollarsi per gli anni avvenire, come di certo faranno i 12 antiFascisti della sinistra.    
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l 22/23 ottobre 2023 un’altra brutta fine, la democrazia antiFascista, la fatta a Monza e Brianza dove si è votato per l’assegnazione del seggio senatoriale che fu del pregiudicato Silvio, dipartito il 12 giugno 2023.  
I candidati più accreditati erano due, per la destra antifascista, Adriano Gagliani, l’ombra in tutti gli interessi di Silvio, e per la sinistra antiFascista Marco Cappato, un terzo incomodo è stato il siciliano Cateno De Luca al quale, al momento, non bastano gli incarichi di Consigliere regionale e Sindaco della rinomata località turistica di Taormina.
Per gli organi d’informazione e i sondaggisti non c’era partita, il seggio era assegnato – come fosse un diritto dinastico – al candidato di Forza Italia, a condizione che si superasse il 20% di affluenza ai seggi, cosa che in questa falsa “democrazia” a volte è impossibile. In questo caso l’eletto sarebbe stato il radicale Cappato.
Di fatto l’affluenza è stata un flop, visto che alla chiusura dei seggi aveva votato il 19,23%, contro il voto del 25 settembre 2022 che raggiunse il 71,05%.
Secondo le martellanti previsioni Cappato doveva succedere a Silvio, le suppletive di Monza e Brianza avrebbero dovuto assegnare il seggio alla sinistra antiFascista.
Nulla di tutto questo.
Nei 55 comuni della provincia brianzola la maggioranza degli elettori ha votato per Gagliani, uno dei tre candidati, come, Cappato e De Luca che non hanno potuto nemmeno votarsi dal momento che risiedevano altrove, ma nonostante questo  Adriano Gagliani, sorretto da “Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni, Forza Italia, Noi Moderati  e Lega per Salvini Premier” ha ottenuto 67.800 voti pari al 51,27%, Marco Cappato sorretto dalle sinistre con la lista “Con Cappato” ha ottenuto 52.079 voti pari al 39,53%, lo straniero  De Luca, per “Sud con Nord”, è stato deriso persino dal popolo migrato dal momento che ha ottenuto 2.313 dei voti pari ad appena 1,76.

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Il 22/23 ottobre 2023, lo smacco più grande la “democrazia” antiFascista lo ha avuto alle comunali nella città di Foggia. Partiti e organi d’informazione della sinistra militante quali “La Repubblica”, “il Fatto Quotidiano”, “la Stampa”, “il messaggero”, ”Il Domani”, “Il riformista”, “Il Manifesto” e “l’Unità” hanno esaltato la vittoria delle sinistre, ma la realtà è un'altra. È vero, gli elettori foggiani in maggioranza hanno votato e scelto, Maria Aida Episcopo, proposta dai 5Stelle e appoggiata da tutti i partiti di sinistra  22/23 Ottobre 2023: elezioni, un ulteriore passo verso la fine delle “False democrazie”  Libera89   alcuni come capita da tempo eclissati dietro simboli civici, di questi ben quattro hanno contribuito all’elezione del sindaco Episcopo, con 4.434 voti pari al 6,62% ma sono rimasti senza alcuna assegnazione di seggi.
In queste elezioni i Cinquestelle escono fortemente ridimensionate avendo perso il 32,74% dei voti ottenuti  a settembre del 2022,  mentre il PD ha confermato in percentuale i voti dell’elezioni politiche 2022 13,01% fermandosi nel 2023 al 13,66%, certo, non è un gran balzo in avanti. Ma nonostante questo deludente risultato Elly Schlein, subito dopo il risultato ha affermato: <<- il campo largo a foggia ha funzionato->>, FALSO,  considerato che le formazioni di sinistra ritrovatosi insieme nel 2023, hanno ottenuto il 52,78%, perdendo il 10,46% dei voti che tutti i sinistri avevano avuto nel settembre del 2022.
Certo agli antiFascisti del centrodestra non è andata meglio.  Alle elezioni del 26 maggio 2019 si affidarono a Franco Landella, raccomandato da Forza Italia, il quale fu eletto al ballottaggio con 29.838 pari al 53,28% dei voti, una scelta sbaglia, che il 22/23 ottobre 2023 a pagato riportando, come forza di governo una immaginabile sonora sconfitta ottenendo  appena 17.719 i pari al 26,29% dei voti espressi.
Tutti sanno che a Foggia si è votato dopo una situazione molto dura.
Il 5 agosto 2021, infatti, il secondo governo di Giuseppe Conte, sorretto da M5S, PD, LeU, IV, MAIE con l'appoggio esterno di: PSI, CD, UV, CpE, PATT, SVP, SF, PP-AP e Mod, accogliendo la proposta del ministero degli Interni ha sciolto  per infiltrazioni mafiose l’amministrazione foggiana guidata da Franco Landella, sindaco di Forza Italia transitato armi e bagagli alla Lega salviniana ma rimanendo con lo spirito di tanti forzisti quello di “delinquere”, viene arrestato per una questione di presunte mazzette. “Una situazione inquietante” scrivevano gli ispettori del ministero citando un quadro desolante tra appalti truccati e municipalizzate nelle mani dei clan: della “mafia più pericolosa perché meno conosciuta”, tra omicidi, estorsioni e rapine non fermandosi nemmeno davanti ai bambini.

Gli antiFascisti del centrodestra hanno dovuto fare i conti con questa pesante eredità. Con un'amministrazione sciolta per infiltrazione mafiosa nessuno voleva candidarsi a sindaco a Foggia, ma alla fine sono stati capaci di presentare una coalizione rinnovata  (dicono) con candidato  a sindaco Raffaele Di Mauro, capace di tenere la barra dritta.

Di Mauro, ritenuto da tutti completamente estraneo alle vicende giudiziarie di Franco Landella, cui si deve il lungo commissariamento della città dopo lo scioglimento dell'amministrazione per infiltrazioni mafiose, non è riuscito a cancellare l'onta che ancora pesa sulla coalizione per aver sostenuto Landella, di cui lo stesso Di Mauro fu a suo tempo sponsor.
Di Mauro da candidato ha condotto una campagna elettorale parlando di programmi, temi e visioni da proporre alla città.  Una posizione di discontinuità, ma di fatto il quadro politico di Foggia per il centrodestra è ancora troppo compromesso». L'imbarazzo non riguarda solo Forza Italia lo dimostra anche la scelta della Lega, in cui Landella approdo (con tanto di consegna a Salvini delle chiavi della città), la quale ha corso con la lista civica "Prima Foggia".

Il voto foggiano, insomma, non ha premiato il campo largo o come dice Conte quello giusto, ma ha fornito un'indicazione chiara, anzitutto sul passato, non ancora elaborato dai foggiani.
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