IL DRAMMA DELLA DEMOCRAZIA E' GIA' COMINCIATO

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Messaggio  Admin Sab 27 Set 2008, 19:17

Certe attualità non si spiegano che come sintomi, ormai siamo in piena crisi democratica, non solo in superficie ma nel profondo.
Un problema torna in primo piano, che è poi il più delicato nella democrazia, quello del suo contenuto etico, la democrazia capitalistica finora è riuscita a nasconderlo e allontanarlo, non è detto che potesse evitarlo sempre, oggi l’analisi lo rende più stringente, considerato che il governo federale è ormai costretto a dichiarare il fallimento del libero mercato e con esso della Democrazia Capitalista.
Il tutto prende il via proprio dall’elezioni in Russe, (resa più forte) dal risultato che ha dato una scacciante maggioranza al Partito del presidente Vladimir Putin (Russia Unita), il quale si è assicurato con il 64,1% dei voti e la maggioranza dei seggi, 315 dei 450, risultato (ritenuto da Putin, non soddisfacente valutato che alla presidenziali aveva ottenuto il 70,2%), che ha spinto i sostenitori della vecchia Democrazia Capitalista a gridare all’imbroglio. Per prima si è indignata la Casa Bianca: a mezzo del portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Gordon Johndroe che rilevando le accuse di brogli ha affermando «Esortiamo le autorità russe a indagare su queste affermazioni», ad esso si è unito; ODHIR: (Ufficio per le Istituzioni Democratiche e i Diritti Umani) che pur non inviando osservatori si sentito in obbligo di affermare "non c’è stata un’arena politica paritaria in Russia nelle elezioni del 2007", altrettanto a fatto OSCE: (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) che denuncia, “il voto si è svolto in un’atmosfera di persecuzione politica e con una informazione radiotelevisiva a favore del partito di Putin”.

Queste dichiarazioni che hanno quale unico obbiettivo la delegittimazione di Putin, determinano un forte discredito nei valori della DEMOCRAZIA, quella verrà.
In Russia è in vigore una sbarramento con la soglia del 7% , e i partiti che riescono attualmente a superarlo sono appena 4 fra essi c’è il Partito Russia Unita di Putin, il quale nel precedente parlamento poteva contare su 297 seggi dei 450 (appena 18 deputati in meno).
Si può affermare che le accuse di brogli mosse risultano strumentali in quanto in queste elezione, a differenza delle precedenti, nella lista del Partito Russia Unita si è speso quale Capo Lista il Presidente Putin che vale sicuramente il successo, contestatogli dagli oppositori.
Noi ricordiamo l’elezioni legislative del 2006 quando tutti i leder del Centro Destra impressero il proprio nome sul simbolo del partito, solo il partito di Fini in quella occasione subbi una sonante perdita di voti.
I Governi occidentali, continuano a perpetrare il loro disegno destabilizzante, sono ormai molti i pretesti per muovere accuse di brogli, (alle nazione non occidentali ) la più eclatante risale al dicembre del 1991 quando in Algeria il Fronte islamico di Salvezza vinse le elezioni ottenendo la maggioranza dei seggi parlamentari.
In quella occasione si accuso il Fronte Islamico di aver vinto quelle elezioni grazie alla mancata distribuzione di oltre un milione di certificati elettorali, e alla impossibilità per coloro che si recavano negli uffici elettorali di ritirarli, in quanto li trovavano chiusi.
In quella occasione l’imbroglio accusato fu, che - un militante del Fis entrava per primo nel seggio ritirava la scheda ma depositava la busta vuota. La scheda portata fuori veniva votata e consegnata all’elettore seguente, il quale metteva nella busta la scheda , ma doveva uscire con la sua , che era consegnata all’elettore successivo -.
Queste accuse inverosimile portarono alla sospensione dello svolgimento del turno seguente e con esso alla revoca dei diritti politici di quel popolo. Con terribili conseguenze, per anni si ebbero gravi attacchi terroristici che lasciarono una lunga scia di sangue.
Nel gennaio 2006 in Palestina il risultato elettorale assegno ben 76 seggi ad Hamas sui 132 disponibili. In quella occasione non si parlo di brogli visto elevato numero di osservatori, ma si alzarono grida di protesta che di fatto hanno impedito il regolare insediamento di un legittimo governo. Si sospesero gli aiuti, Israele aumento il numero delle incursioni aeree, con l’obbiettivo dichiarato di non permettere al Gabinetto di Hamas di attuare il programma presentato agli elettori.

L’America sostenuta irresponsabilmente dall’Europa vuole assegnare la maglia nera ad ogni nazione che non intende sottostare alle sue imposizioni, catalogandoli in base a una sola caratteristica, quella di saperli servire, fattore questo non consone a molteplici popolazioni.

La democrazia, insomma, è divenuta una sorta di meccanica applicata. Da qui la sua derivata incapace di trascendere i fatti materiali, di mettere in relazione gli svolgimenti economici e sociali coi corrispondenti valori etici, di uscire da quell’intellettualismo irrazionale che allontana lo spirito delle giovani generazioni. Poiché essa non realizza alcun piano di moralità o di cultura connesso a principi trascendentali, fatto sta che la politica democratica capitalistica d’oggi, si trova in preparata a dichiarare il suo credo. Non sa cosa dire, se no accusare Nazioni democratiche e indipendenti di brogli elettorali. Tra le numerose sue incertezze e contraddizioni v’è quest’altra, che forse la più grave.
Il dramma intimo della Democrazia Capitalista è già cominciato.
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