Crisi finanziaria: Tempo d'usura, di Stato

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Messaggio  Admin Lun 19 Set 2011, 23:28

Crisi finanziaria: Tempo d'usura, di Stato Ezra-p10

A dimostrazione delle pressioni subite dal Governo Italiano in fatto di politica economica c’è la crisi che l’ha coinvolto la Borsa in questi ultimi mesi e l’atteggiamento sempre più gelido verso i nostri titoli di debito. Come in risposta ad un segnale, tutta la stampa si è conformata alle direttive dei “governanti occulti”, di coloro cioè, Berlusconi et similia volente o nolente, devono sottostare.
Prova e fatto emblematico ne è l’incredibile attacco mediatico portato al nostro dalla stampa interna e ancor più da quella mondiale ( il servo, si sa, è sempre più zelante dello schiavo!) mostrando sino a che punto giunge, in Italia, il potere della lobby pro-sionista.

Ezra Pound, schiacciato dal suo governo (Usa) per aver condiviso il Nuovo Ordine Nazionale che il Fascismo aveva messo al centro della nuova questione economica nazionale: “Capitale o Lavoro, Oro o Sangue (Temi che miravano a rinnovare i rapporti tra povertà e ricchezza)”, scrisse questi versi per evidenziare quali danni provoca all’individuo l’USURA, cosi come stabilita dai detentori della ricchezza mondiale.

CON USURA

Con usura nessuno ha una solida casa di pietra squadrata e liscia per istoriarne la facciata.

Con usura non v’è chiesa con affreschi di paradiso harpes et luz e l’Annunciazione dell’angelo con le aureole sbalzante.

Con usura nessuno vede dei Gonzaga eredi e concubini non si dipinge per tenersi arte in casa, ma per vendere, vendere presto e con profitto, peccato contro natura, il tuo pane sarà cencio vieto arido come carta senza segala né farina di grano duro, usura appesantisce il tratto, falsa i confini, con usura nessuno trova residenza amena.

Si priva lo scalpellino della pietra, il tessitore del telaio
CON USURA
La lana non giunge al mercato e le pecore non rendono.
Peggio della peste è l’usura, spunta l’ago in mano alle fanciulle e confonde chi fila. Pietro Lombardo
Non si fè con usura
Duccio non fè con usura ne Piero della Francesca o Zuan Bellini né fu “la Calunnia” dipinta con usura.
L’Angelico non si fè con usura, né Ambrogio Praedis
Nessuna chiesa di pietra viva, firmata Adamo me fecit.
Con usura non sorsero Saint Trophime e Saint Hilaire.
Usura arrugginisce il cesello arrugginisce arte e artigiani tarla la tela nel telaio, non lascia tempo per apprendere l’arte di intessere oro nell’ordito; l’azzurro s’incancrena; non si ricama in cremisi, smeraldo non prova il suo Memling.
L’usura soffoca il figlio nel ventre arresta il giovane drudo, cede il letto a vecchi decrepiti, si frappone tra i giovani sposi
CONTRA NATURAM
Ad Eleusi han portato puttane
Carogne crapulano ospiti d’usura
Ezra Pound

Ancora una volta riportiamo uno dei Protocolli di Sion con la certezza di dare un contributo per comprendere quanto sta accadendo nell’economia mondiale.

Protocollo 2 – il Giudaismo e la guerra economica. La funzione dissolvente della scienza moderna e della stampa.

Al nostro obiettivo è indispensabile che le guerre non producano modificazioni territoriali. In tal modo, senza alterazioni di carattere territoriale, la guerra verrebbe ad essere trasferita su di un piano esclusivamente economico. Le nazioni dovranno allora ammettere la nostra superiorità per l’assistenza che sapremo dare loro, e questo stato di cose metterà entrambe le parti alla mercé dei nostri intermediari internazionali, i quali, oltre a uno sguardo acutissimo, hanno a disposizione mezzi assolutamente illimitati. Il nostro diritto internazionale cancellerà allora le leggi del mondo, e noi governeremo i paesi con lo stesso potere con cui i singoli governi governano i loro sudditi.
Sceglieremo tra il popolo amministratori che posseggano vocazioni servili. Essi non avranno esperienza dell’arte di governare, e perciò saranno agevolmente trasformati in altrettante pedine del nostro giuoco: pedine che saranno mosse dai nostri astuti e qualificati consiglieri, educati specificamente sin dall’infanzia nell’arte di governare il mondo. Come già sapete, questi uomini hanno appreso la scienza del governo dai nostri progetti politici, dalla esperienza fornitaci dalla storia e dalla osservazione degli avvenimenti che si succedono. I Gentili non traggono profitto da costanti osservazioni storiche, ma seguono una routine teorica senza considerare quali possano essere le conseguenze: non occorre quindi prenderli in considerazione. Lasciamoli finché l’ora suonerà, oppure lasciamoli vivere nella speranza di nuovi divertimenti, o nel ricordo dei godimenti trascorsi. Teniamoli pure nella convinzione che le leggi teoriche, che abbiamo ispirato loro, siano per essi di suprema importanza. Facendo balenare questa meta e con l’aiuto della nostra stampa noi gonfiamo continuamente la loro cieca fiducia in queste leggi. Le classi istruite dei Gentili vanteranno della propria cultura e porranno in pratica, senza sottoporle a verifica, le cognizioni ottenute dalla scienza che i nostri agenti propineranno loro con l’obiettivo predeterminato di educarne le menti secondo le nostre direttive. Non crediate che le nostre affermazioni siano parole vane: guardate come il successo di Darwin, di Marx e di Nietzsche sia stato interamente preparato da noi.
La influenza corrosiva di queste scienze sulle menti dei Gentili dovrebbe risultarci certamente evidente. Per evitare di commettere errori nella nostra politica e nella nostra attività amministrativa, è per noi essenziale di studiare e di tener presenti le attuali linee di orientamento della cultura, le caratteristiche e le tendenze delle nazioni.
Il successo del nostro piano consiste nella sua adattabilità al temperamento delle nazioni con cui veniamo a contatto. Esso non può riuscire se la sua applicazione operativa non è fondata sull’esperienza del passato e integrata con le osservazioni del presente. La stampa rappresenta una enorme forza nelle mani degli attuali Governi, i quali per suo tramite controllano le menti del popolo. La stampa registra e indirizza le pretese esigenze vitali della popolazione, ne rende note le lagnanze e talvolta determina lo scontento nella plebe. L’attuazione della libertà di parola nacque nella stampa, ma i governi non seppero sfruttare questa forza ed essa cadde nelle nostre mani. Grazie alla stampa noi acquistammo influenza pur rimanendo dietro le quinte.
In virtù della stampa accumulammo l’oro: questo ci costò fiumi di sangue ed il sacrificio di molti della nostra gente, ma ogni sacrificio dal lato nostro vale quello di migliaia di Gentili al cospetto di Dio.
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