Ci spingono sempre più giù!
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Ci spingono sempre più giù!
Questa “falsa democrazia” ci ha spinto in un mare di guai: mentre le caste si sono ingrassate, gli italiani hanno affrontato una crisi su l’altra, tante sono le voci, vogliono convincerci che la crisi è iniziata da un anno a questa parte. Molte sono le categorie che queste caste hanno distrutto socialmente e economicamente, chiedere loro, si ascolteranno potreste e delle variazioni sul tema molto più colorite, che rendono ancora meglio l’idea: l’Italia e gli italiani senza una vera rivolta non avranno alcun futuro.
Come si fa a non trovarsi d’accordo? Per ingrassare queste caste, l’Italia è il paese dell’Unione Europea con il prelievo fiscale più elevato. Stando alle rilevazioni dell’International Finance Corporation, viaggiamo ormai ad una percentuale attorno al 70%, contro il 21% del Lussemburgo, il 26% dell’Irlanda, il 47% della Grecia il 48% della Germania. Come se non bastasse, al pari di ogni anno, gli italiani al rientro dalle ferie sono attesi da ulteriori rincari, che riguardano davvero ogni aspetto della vita quotidiana: dall'Imu alle tariffe di gas e luce, dai trasporti alle tariffe autostradali, per un aumento (per chi ne disporrà) complessivo del prelievo pari a circa 2.000 euro pro capite. Non va di certo meglio con la benzina, gli ultimi aumenti hanno fatto schizzare, in alcune regioni, la verde a quota € 2,013 si può dire l’Italia contenda ormai la maglia nera alla Norvegia, - dove il trasporto pubblico funziona d’avvero - ove il costo per un litro di benzina è di € 2,160 al litro. La disoccupazione, con gli ulteriori provvedimenti del governo Monti infine, continua ad aumentare raggiungendo livelli sempre più insostenibili.
Insomma, lavorano sempre meno persone, guadagnando sempre meno, ma per sostenere le caste di sempre, tutti debbono pagare sempre più tributi, magari pure sulle bevande gassate zuccherate, oltre che sui beni di prima necessità. Quanto prima, la lunga mano fiscale dello Stato troverà il modo per tassare l’area che ci permette di respirare.
Le vecchie caste, come zecche, in maniera sempre più sfrontata prelevano coattivamente denari dalle nostre tasche per dirottarli nelle loro.
È tempo di smetterla di lamentarci, dobbiamo reagire. Ormai non bastano più le manifestazioni di protesta, è necessario un movimento serio che proponga la nuova strada da seguire. Bisogna fermare gli episodi di disperazione individuale, che non intaccano le caste corrotte, vendutesi alla grande finanza mondialista.
Quanto siamo ancora disposti a subire tutti quanti? Quanto tempo ancora subiremo la faccia tosta di un Presidente del Consiglio che non sa nemmeno cosa rispondere ad un giovane che gli chiede una sola buona ragione per non abbandonare l’Italia, o che si permette di dire che il “posto fisso è monotono”, o che “la generazione dei 30enni è irrimediabilmente persa"? Quanto a lungo tollereremo questa “falsa democrazia” e l’attuale governo, che fino ad ora si è dimostrato abilissimo solo nel chiedere sacrifici agli italiani e a piazzare i propri figli in fior fiore di enti pubblici o istituti bancari, con stipendi inimmaginabili per un operaio? Insomma, quanto tempo occorre attendere prima di avere uno scatto d’orgoglio per andare a prendere per il bavero della camicia d’ordinanza questi autentici affamatori di popolo? Domanda che è bene farci un pò tutti.
Come si fa a non trovarsi d’accordo? Per ingrassare queste caste, l’Italia è il paese dell’Unione Europea con il prelievo fiscale più elevato. Stando alle rilevazioni dell’International Finance Corporation, viaggiamo ormai ad una percentuale attorno al 70%, contro il 21% del Lussemburgo, il 26% dell’Irlanda, il 47% della Grecia il 48% della Germania. Come se non bastasse, al pari di ogni anno, gli italiani al rientro dalle ferie sono attesi da ulteriori rincari, che riguardano davvero ogni aspetto della vita quotidiana: dall'Imu alle tariffe di gas e luce, dai trasporti alle tariffe autostradali, per un aumento (per chi ne disporrà) complessivo del prelievo pari a circa 2.000 euro pro capite. Non va di certo meglio con la benzina, gli ultimi aumenti hanno fatto schizzare, in alcune regioni, la verde a quota € 2,013 si può dire l’Italia contenda ormai la maglia nera alla Norvegia, - dove il trasporto pubblico funziona d’avvero - ove il costo per un litro di benzina è di € 2,160 al litro. La disoccupazione, con gli ulteriori provvedimenti del governo Monti infine, continua ad aumentare raggiungendo livelli sempre più insostenibili.
Insomma, lavorano sempre meno persone, guadagnando sempre meno, ma per sostenere le caste di sempre, tutti debbono pagare sempre più tributi, magari pure sulle bevande gassate zuccherate, oltre che sui beni di prima necessità. Quanto prima, la lunga mano fiscale dello Stato troverà il modo per tassare l’area che ci permette di respirare.
Le vecchie caste, come zecche, in maniera sempre più sfrontata prelevano coattivamente denari dalle nostre tasche per dirottarli nelle loro.
È tempo di smetterla di lamentarci, dobbiamo reagire. Ormai non bastano più le manifestazioni di protesta, è necessario un movimento serio che proponga la nuova strada da seguire. Bisogna fermare gli episodi di disperazione individuale, che non intaccano le caste corrotte, vendutesi alla grande finanza mondialista.
Quanto siamo ancora disposti a subire tutti quanti? Quanto tempo ancora subiremo la faccia tosta di un Presidente del Consiglio che non sa nemmeno cosa rispondere ad un giovane che gli chiede una sola buona ragione per non abbandonare l’Italia, o che si permette di dire che il “posto fisso è monotono”, o che “la generazione dei 30enni è irrimediabilmente persa"? Quanto a lungo tollereremo questa “falsa democrazia” e l’attuale governo, che fino ad ora si è dimostrato abilissimo solo nel chiedere sacrifici agli italiani e a piazzare i propri figli in fior fiore di enti pubblici o istituti bancari, con stipendi inimmaginabili per un operaio? Insomma, quanto tempo occorre attendere prima di avere uno scatto d’orgoglio per andare a prendere per il bavero della camicia d’ordinanza questi autentici affamatori di popolo? Domanda che è bene farci un pò tutti.
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