Olanda: la “democrazia” che divide ha messo in campo 21 partiti.

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Messaggio  Admin Mar 18 Set 2012, 03:28

Olanda: la “democrazia” che divide ha messo in campo 21 partiti.  Costru10

Anche nella ricca Olanda il voto legislativo anticipato, di mercoledì 12 settembre 2012, ha dimostrato che l’opinione pubblica è fortemente influenzabile dagli interressi delle grandi lobby.
L’abbiamo sempre detto e pensato, le elezioni di Grecia e Olanda di quest’anno ci hanno dato ragione. È comprovato che l’opinione pubblica è strumentalizzabile, e quindi la democrazia dei numeri, è una pia illusione che rende i popoli servi del capitalismo mondiale.

Noi Fascisti, conosciamo questa verità da sempre, e per questo ricordiamo ai nostri avversari che la “democrazia” non è quella forma di governo perfetta e giustissima che vorrebbero farci credere, ma una copertura dei grandi potere, che consente a questi ultimi di curare i loro interessi al riparo dell'indignazione del popolo, illuso di essere la mente determinante, che tutto muove all'interno dei confini della propria nazione.

Il ricco elettore olandese non ha premiato i partiti europeisti, al pari del povero elettorato greco, è stato avvolto nell’alone dell’inganno, a cui si sono prestati i servi del capitalismo internazionale dei partiti liberale e laburista fintamente contrapposti. Il Vvd del liberale Mark Rutte (un uomo che ha lavorato come manager per la multinazionale Unilever), ha ottenuto il 26,5% e 41 seggi in parlamento, un risultato mai raggiunto dal Vvd in tutta la sua storia, e il PvdA del laburista Diederik Samsom ( un ex attivista dell’organizzazione internazionale Greenpeace), ha ottenuto 39 seggi. Questo risultato permetterà ai due leader di governare l’Olanda in consociazione, sepur presentatosi con programmi contrapposti.

A subire una cocente sconfitta è stato il partito euroscetico di destra del Pvv (Partito della Libertà), di Geert Wilders il quale dei 24 seggi ottenuti nelle legislative del 2010, in queste elezioni ne conserva appena 15, perdendone 9.
Il Pvv, aveva sostenuto con l’appoggio esterno alla coalizione di governo insediatosi nel 2010, dopo aver ottenuto un ottimo successo elettorale in alcune grandi città. Senza nulla in cambio, si è reso complice delle scelte del primo ministro Rutte, fautore di pesanti tagli alla spesa sociale olandese e in una politica sfrenata del rigore finanziario europeo, tradendo gli impegni assunti con il proprio elettorato, per questo lo scorso aprile a seguito di un contrasto sulla riduzione del deficit pubblico ha ritirato il suo appoggio al governo causandone la caduta, ma questo all’elettorato non è bastato.
Se non possiamo gioire per il buon risultato dei Liberali e dei Laburisti, certo non ci tormentiamo per la sconfitta del Pvv, un partito distante e contrario ai principi del Fascismo. Mai un fascista aiuterebbe un liberale a formare un governo, mai lo appoggerebbe. Noi Fascisti, non siamo antieuropeisti, siamo contro questa Europa, l’Europa delle banche e dei finanzieri, non siamo contro l’islam ma contro i governi che se ne servono per opprimere il popolo.
La nostra politica non è compatibile con i governi che hanno consegnato il proprio popolo dalla dittatura della Banca mondiale e dell’alta finanza internazionale, la politica del rigore, rigore e ancora rigore, dei piani di austerità, dei tagli alla spesa sociale e sanitaria che impoverisce chi già povero è, non è compatibile con la nostra proposta di cambiamento.
Eravamo e restiamo contrari all’innalzamento dell’età pensionabile, 40 anni di lavoro sono sufficienti a garantire una serena vecchiaia.
Deve essere il Governo a indicare la strada ai suoi figli: garantendo ad essi, dopo lo studio un LAVORO, oggi fortemente sospirato; dando ad ogni nuova famiglia il diritto ad una abitazione adeguata e dignitosa; imponendo sul lavoro un prelievo fiscale non superiore al 25% di quanto prodotto.
Non vogliamo un popolo di tartassati, impoveriti da addizionali, accise e canoni fissi, non asseconderemo una “democrazia rappresentativa” che si è fatta casta, lotteremo per costruire insieme al popolo una democrazia partecipativa, nell’unità della nazione sia essa l’Italia che l’Europa.

Non saremo sangue da succhiare, nelle mani di pochi signori senza alcuna remora.

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