11 febbraio 2013: Dalla celebrazione del giorno della firma dei Patti Lateranensi; alla comparsa delle madonna di Lourdes; all’annuncio delle dimissioni del Pietro di Roma.

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Messaggio  Admin Mar 12 Feb 2013, 23:12

11 febbraio 2013: Dalla celebrazione del giorno della firma dei Patti Lateranensi; alla comparsa delle madonna di Lourdes; all’annuncio delle dimissioni del Pietro di Roma. Benede10

L’inaspettato annuncio delle dimissioni di Papa Benedetto XVI, mette in evidenza l’ormai poca influenza che la Chiesa Cattolica ha sul mondo, e le religioni, in questi anni la chiesa ha commesso il grave errore di cercare di giustificare la prepotenza storica dell’ebraismo, rafforzando e sottovalutando l’approdo e l’interpretazione del formarsi del nuovo capitalismo, non soltanto con fattori strutturali, ma anche dalla concomitanza dei fattori sovrastrutturali e dei fattori istituzionali, i quali hanno profondamente rovesciato la religione come fuga nell’<<al di là>> in impegno nell’ <<al di qua>>.

Ormai il nuovo religioso appartiene ad una <<setta>> competitiva con le altre, che rifiuta la contemplazione e la grazia come elargizione divina inverificabili.
Contro i resti di magia, è nella tecnica che sta la prova empirica completa della grazia, nella professione-vocazione, nella accumulazione quantitativa, nel successo. Le altre religioni creano un grande ostacolo allo sviluppo moderno. Si vede, pur con tutte le differenze, una serie di motivi per cui le religioni (l’Islam il Confucianesimo, il Taoismo, l’Induismo, il Buddismo, ecc…), pur da sempre collegate alle classi dominanti, non creano una dinamica economica adatta al capitalismo.

I colloqui, irreversibili Ebraico-Cattolici dimostrano, che solo il Sionismo dà luogo al Cristianesimo, dove il ramo veramente vitale, corrisponde alle esigenze dello sviluppo del capitalismo. In esso il fraternalismo cristiano si è spezzato in <<sette>>, cosi come si sta spezzando la Chiesa cattolica. L’etica della fratellanza universale si è frantumata in un’etica individualistica o in gruppi ristretti; la violenza è possibile e, quindi, una politica di tensione e di selezione. E la repressione e lo sfruttamento vengono giustificati.
A questo punto il Capo della chiesa Cattolica si è reso conto degli errori commessi, nel cedere spazio alla retorica dell’ebraismo, improntata allo sviluppo del meccanismo accelerato del capitalismo, dando alla borghesia una <<farisaica buona coscienza>>, permettendo ad essa l’accumulazione senza limiti della ricchezza, le differenze di classe, il formarsi di una sempre più minuta divisione del lavoro in forma esasperatamente precaria ed alienante, ecc. Un modello dunque, basato sulla concatenazione degli elementi sovrastrutturali e istituzionali fondamentali per il capitalismo; una morale costruttiva ed insieme ascetica; una accettazione della divisione del lavoro come professione-vocazione; un processo di accumulazione senza riferimento al consumo ed ai bisogni; la legittimazione della repressione e dello sfruttamento sul piano del lavoro e del potere, e della violenza sul piano della politica.


E’ questo il nucleo, che Joseph Aloisius Ratzinger vede tragico, al quale ormai non può ribellarsi, che agisce sul piano delle strutture, facendo lievitare un processo già potenzialmente presente, ma non ancora sviluppato alle sue estreme conseguenze nel mondo.
Per altro verso, il nucleo agisce sulle nuove sovrastrutture insieme come etica della responsabilità e come etica del successo, e dà luogo ad una serie di istituzioni di carattere autocratico per tenere insieme, compattamente, il processo lanciato a velocità vertiginosa e con la massima intensità. In Occidente, le situazioni statiche e maggiormente prefissate sono state rotte da una <<grande profezia razionale>>. Il potere della spiritualità è stato spezzato nel mondo moderno dalla profezia del materialismo in cui e implicita una <<logica>> di sottosviluppo.
Raggiunto questo risultato del sistema capitalistico, secondo Joseph Aloisius Ratzinger, la chiesa Cattolica non è più nelle condizione di procedere su binari razionali. Il potere sionista costringe il mondo ad occidentalizzarsi, ma per compiere questa missione ha necessità che non avvengano grandi involuzioni. Joseph Aloisius Ratzinger ha constatato, al contrario, che le società capitalistiche tendono alla crisi, alla burocratizzazione, alla frantumazione di un disegno comune in mille rivoli di interessi contrastanti e di conflitti continui che mirano alla distruzione delle tradizionali profezie del cattolicesimo.
Aperto il portone dello Stato-Chiesa, il sionismo ha trovato il modo di incidere per dare inizio al demolizione del muro costruito dal cattolicesimo mattone su mattone da oltre duemila anni. Le dimissioni di Joseph Aloisius Ratzinger sono un ulteriore mattone che il sionismo ha tolto dal muro!!
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