Grillo: dopo il suo successo, cacciamo i traditori!!!

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Messaggio  Admin Mar 05 Mar 2013, 14:00

Grillo: dopo il suo successo, cacciamo i traditori!!!  Contro10

Otto erano i simboli sulle schede elettorali alle ultime elezioni politiche, che si contendevano il voto della diaspora, un solo simbolo, coalizzato con il partito dei disonesti (P.d.L.) come la magistratura ha più volte dimostrato ha ottenuto qualche poltrona alla Camera dei deputati.

Gli inutili dirigenti degli otto simboli hanno goduto ancora una volta dell’ingenua collaborazione di idealisti e militanti che, asservendosi a questi inutili dirigenti continuano a dividere una comunità di genere capace, se unità, di divenire fortemente influente per abbattere l’attuale sistema politico.
Il nostro “né destra, né sinistra”, è stato premiato. Gli italiani infatti votando il movimento (5 stelle) dei non politici, ha evidenziato il bisogno di abbattere questa falsa democrazia che, ha consegnato la nostra Nazione al sottosviluppo economico, impoverendola scientificamente, con l’asservimento al capitalismo internazionale.

Purtroppo i molti appelli che Liberapresenza ha posto in essere nei confronti dei tanti camerati che continuano a dare credito a questi inutili dirigenti, che sono alla ricerca di una comoda e ben retribuita poltrona da di in collare al proprio tafanario, sono rimasti inascoltati.

Ecco come hanno analizzato lo scarso risultato ottenuto della propria formazione.
- Fratelli d'Italia: comitato presidenza nomina Crosetto coord. naz. pro tempore
Si è riunito oggi il comitato di Presidenza del movimento ‘Fratelli d’Italia-Centrodestra nazionale’. All’ordine del giorno l’analisi del voto delle recenti elezioni politiche e regionali. Nella riunione è stato sottolineato l’ottimo risultato ottenuto da Fdi che in soli 40 giorni ha superato partiti radicati come l’Udc di Casini e il neo-partito di Ingroia e Di Pietro, attestandosi al 2% e qualificandosi come terzo partito del centrodestra dopo Pdl e Lega.
Con questa riunione si è dato formalmente il via alla fase di strutturazione del nuovo movimento ed è stata convocata la riunione dei parlamentari eletti, nazionali ed europei. Per il prossimo 13 marzo è stata inoltre convocata l’Assemblea di tutti i candidati di Fratelli d’Italia ed è stata indetta per i primi giorni di aprile una grande manifestazione nazionale di tutti i sostenitori di Fdi per l’avvio di una nuova stagione di movimentismo e partecipazione e per riportare il centrodestra tra la gente. A testa alta.
Il comitato di Presidenza ha deciso infine di affidare pro tempore a Guido Crosetto il ruolo di Coordinatore nazionale del movimento.


- Elezioni 2013: l’analisi di Roberto Fiore
l risultato di queste elezioni non lascia dubbi né incertezze: l’imponente avanzata di Grillo ha risucchiato i voti di tutti i partiti, colpendo anche Forza Nuova, che ha visto, in questa tornata elettorale, le preferenze al movimento ridursi allo zoccolo duro: un centinaio di migliaia di voti. Tutti quei movimenti e partiti anti-sistema, che, latori di proposte serie, programmi dettagliati e candidati preparati e già addentrati nella politica, e che avrebbero potuto rappresentare la concreta ed efficace alternativa alla corruzione e al malgoverno di questi anni, sono stati letteralmente sbaragliati da un fenomeno che è stato gonfiato ad arte negli ultimi mesi e che è riuscito a canalizzare il consenso degli italiani verso di sé. Questo risultato, tuttavia, non rispecchia né l’effettivo stato di salute del movimento Forza Nuova, né la crescita effettiva del movimento sul territorio da cinque anni a questa parte, e neppure l’interesse suscitato nei cittadini dallo stesso movimento in questo mese di campagna elettorale: interesse riscontrabile negli altissimi dati di ascolto registrati da tutti i programmi televisivi in cui ci è stato dato spazio e dalla vivace presenza nelle piazze italiane. Fatto sta, che il risultato è chiaro, nella sua crudezza, e l’analisi che facciamo non può e non deve distaccarsi dalla realtà che questo risultato elettorale ci pone davanti. La tempesta che è in atto oggi nel sistema politico italiano ci rimanda a quelle vicende che nel 1992-93 videro lo stesso sistema devastato dallo scandalo ‘mani pulite’, quando personaggi come Craxi, che avevano provocato il corto circuito di Sigonella, furono bruscamente esautorati e costretti a finire la propria vita in esilio. Per capire ciò che sta accadendo oggi, forse, è utile proprio un paragone con cosa accadde allora: Antonio di Pietro, legatissimo alla struttura Cia-Mossad, ed in particolare alla figura di Michael Ledeen (che gli permetterà di procurarsi dei fondi imponenti), è l’uomo che, di fronte allo scenario di corruzione che si era profilato con lo scandalo “mani pulite”, attuò il repulisti, per conto degli americani, proprio nei confronti di quella classe dirigente (Craxi)che aveva provato a svincolarsi dalla tutela degli Stati Uniti. Il sistema che si è ricomposto dopo lo scandalo “mani pulite”, e i cui principali esponenti furono uomini come Fini e Berlusconi, uomini di chiara impronta politica filo-americana, si è attestato nuovamente sulla completa accettazione degli accordi che posizionano l’ Italia sotto la tutela statunitense. Quello che noi crediamo è che oggi Grillo (anch’ egli passato al vaglio dell’ ambasciatore americano Spogli, come confermano i dossier pubblicati da alcune testate giornalistiche italiane), come Di Pietro al tempo, ricopra il ruolo di “rivoluzionario sotto controllo”. Il compito di Grillo e di chi lo appoggia, però, non è stato fra i più facili e pertanto Grillo, nei mesi precedenti al voto, in almeno dieci occasioni ci tiene a rimarcare e ad avvertire che senza di lui o dopo di lui vi è il pericolo di un’ “Alba Dorata” e di Forza Nuova. Molto attento alla possibilità di sviluppo di un pericolo di questo tipo, Grillo durante la campagna elettorale modifica la sua strategia propagandistica e da una scelta iniziale di non menzionare il punto della sovranità monetaria, passa ad affermare chiaramente, nel suo comizio a Cuneo del 16 Febbraio, che “il debito pubblico va ripudiato e la Banca d’Italia nazionalizzata deve emettere denaro”: esattamente lo stesso mantra che i candidati forzanovisti ripetono da qualche anno in tutte le piazze. Addirittura in una spregiudicata imitazione della simbologia di FN, un esponente del Movimento 5 Stelle ieri ha proposto agli eletti grillini di “indossare il giorno dell’ insediamento in Parlamento la camicia bianca per dare un’ idea di purezza e di compattezza del movimento”. Le stesse camice bianche sono state adottate come uniforme e indossate in tutte le manifestazioni di Forza Nuova da un anno a questa parte proprio per trasmettere il carattere di purezza e di onestà della classe dirigente forzanovista ai cittadini. Al contrario di Grillo, Forza Nuova, in questa campagna elettorale e in tutta l’ azione politica precedente, ha insistito con la conferma della propria pregiudiziale anti americana. Nel corso di una trasmissione seguita da quasi un milione di persone, ho sostenuto che le basi americane e NATO debbono essere rimosse dal suolo italiano e che l’ Italia debba completamente sganciarsi dall’ orbita americana, dando ulteriore forza a queste dichiarazioni con la pretesa di essere l’unica formazione politica italiana a sostenere inequivocabilmente questa tesi. La storia quindi ci insegna che questa ipoteca posta dagli Stati Uniti è sempre stata alla base della concessione del via libera per chi avanza e dello stop per chi non può avanzare. I partiti antisistema come Forza Nuova, da cui il M5S ha attinto idee, programmi e modus operandi, hanno palesemente ricevuto questo stop. E allora che fare? Allarghiamo il fronte. Forza Nuova propone a tutte le formazioni nazional-popolari,con le quali ha già intrapreso un dialogo, e ai gruppi politici e alle associazioni di cittadini anche non di ispirazione nazional-popolare, ma sicuramente antisistema (come per esempio l’ importante contributo dato dal magistrato Ferraro), di creare delle strutture sociali apartitiche di ispirazione “peronista” che creino rapidamente le difese necessarie ad evitare gli aspetti più tragici dell’ imminente default italiano. A prova della necessità di questa “operatività sociale” ci viene in aiuto un altro ragionamento dello stesso Grillo che afferma in una recentissima intervista che “la crisi non può essere fermata e che pertanto ci si dovrà organizzare a livello sociale e comunitario nell’onestà e nella solidarietà”. Non possiamo non condividere quest’ interessante concetto, che, anche in questo caso, da tempo Forza Nuova porta avanti. Quindi, allarghiamo il fronte dell’ azione a quella che appare essere la sfida sociale che il popolo italiano dovrà affrontare , vista la totale mancanza di volontà di qualunque governo si costituirà nei prossimi giorni, di uscire dalla morsa della BCE e delle istituzioni finanziarie internazionali. Forza Nuova deve quindi allargare l’ ambito del fronte più di quanto abbia fatto prima: creare dei network di imprese sul territorio per la spendibilità di una moneta popolare parallela, creare delle colonie per l’ infanzia e una rete di supporto alle famiglie, mettere in contatto le cooperative agricole con una rete di consumatori per la vendita dei prodotti a km zero, creare dei gruppi di acquisto solidale nelle città e nei paesi a livello micro-comunitario”. L’Argentina, per esempio, già nei due anni precedenti al “corralito” (il default dell’economia che comportò fame, disperazione, la caccia ai generi alimentari per intere settimane), aveva sviluppato monete locali e mercati solidali che permisero agli argentini di evitare il disastro e di iniziare un cammino di ricomposizione sociale. Il partito peronista animato da una chiara impostazione social-nazionale, fece il resto e, in pochi anni, l’Argentina uscì dal debito e sanò le sue peggiori ferite. Dobbiamo connotare questo fronte con una chiara scelta di campo, anche a livello internazionale: una scelta filo russa sul piano geopolitico ed etico, per la riscoperta della forza della tradizione contro la decadenza occidentale e contro il modello liberal americano e filo atlantico, completamente fallito, che ha portato l’ Europa alla catastrofe. Questa linea è stata recentemente espressa anche in un testo prodotto da un think tank russo dal nome “Progetto Russia”, in cui si delinea, infatti, la possibile riscossa europea sulla base di quella riscossa Russa già in atto. Ad avvalorare la giustezza delle linee definite è uscito oggi il preoccupante (per loro) rapporto dei servizi segreti italiani, fortemente legati all’ atlantismo, al Parlamento Italiano, che lancia un “allarme”, secondo il quale, a seguito di un probabile intensificarsi nei prossimi mesi della crisi economica, è «ipotizzabile un’intensificazione dell’impegno dell’area dell’estrema destra sul sociale”. Segue il rapporto affermando che «si sono consolidate ed ampliate le sinergie con le formazioni europee di omologo orientamento ideologico, finalizzate alla costituzione di un comune fronte identitario connotato in chiave antiatlantica e filorussa». Detto questo ci preme affermare infine che Forza Nuova, aldilà del risultato elettorale, ha oggi la forza, la preparazione e la capacità per lanciare sul territorio una resistenza sociale credibile e coinvolgente. Le rivoluzioni non si fanno con il 40% dei voti, le rivoluzioni le fanno le minoranze preparate, forti e organizzate. Noi siamo quella minoranza che, al momento giusto, quando si sfalderanno le false promesse e i falsi idoli, sarà pronta a prendersi sul campo il consenso degli italiani, che torneranno ad essere un popolo, e non una folla. Guardando infine all’ immediato futuro, il prossimo appuntamento importante sarà l’ elezione del Capo dello Stato nelle prossime settimane: vi diamo appuntamento nelle piazze italiane poiché l’ avallo delle proposte di Grillo, che vanno da Di Pietro a Dario Fo, o quelle che vorrebbero Giuliano Amato o addirittura Prodi, provocheranno sicuramente una forte mobilitazione delle camicie bianche forzanoviste contro l’ ennesimo affronto dei poteri forti.
Roberto Fiore
UN PERCORSO NUOVO PER LA DESTRA ITALIANA
L'EDITORIALE DEL SEGRETARIO NAZIONALE
Tante volte siamo caduti e tante volte ci siamo rialzati. Ma guai a pensare che ciascuno di noi sia insostituibile. La fase nuova che dobbiamo aprire ne La Destra e' per le idee di cui siamo tenaci sostenitori e non per noi stessi. Altrimenti - voglio dirlo a Marcello Veneziani - per qualche seggio in Parlamento avremmo potuto fare un accordo elettorale con La Russa e la Meloni. Saremmo tornati a farci chiamare onorevoli, in totale una trentina di ex An in Parlamento anziché venti. Era questo il fine della nostra battaglia politica? I nostri uomini di cultura federino anziché frustarci, che non ha proprio senso mettere alla berlina chi ha dato tutto se stesso a un'idea, altro che storie.
Nei prossimi giorni spero di incontrare Veneziani e spiegargli che cosa vorrei fare.
Noi, quando abbiamo fondato il partito,volevamo proporre al Paese una forza politica onesta e identitaria. Ma l'Italia ha privilegiato i partiti grandi a vocazione governativa e la protesta di chi manda sconosciuti in Parlamento a sghignazzare sul destino di una Nazione.
Da qui bisogna ripartire.
Domanda: c'è ancora uno spazio per una forza identitaria in un paese che l'identità propria sembra averla smarrita al punto da affidarsi più a uomini che a idee?
Credo che la risposta sia obbligata e che imponga atteggiamenti conseguenti. Come tornare ad emozionare e' il nostro problema, la passione e' stata una forza trascinatrice nella nostra formazione culturale ben più che l'aspettativa di potere.
Nessuno, tantomeno io, intende arrendersi. Ma il messaggio da offrire agli italiani deve per forza di cose essere differente rispetto a quello che ha riscosso scarso consenso. Credo nella sovranità come opzione da rappresentare, ma chi sta fuori dal Parlamento deve essere capace di farla identificare con gesti ed eventi di forte simbolicità. Per questo mi piacerebbe un movimento rinnovato, rappresentato da una dirigenza più fresca, che accompagnerei in un percorso capace di suscitare entusiasmo.
Due cose non mi si possono chiedere: di dover spiegare ogni giorno a qualche matto che si diverte sulla rete che non mi interessa costruire l'armata nera di un altro secolo; e che e' assolutamente inutile ripercorrere la zeromania che ha contagiato i Romagnoli, i Fiore e persino Casapound. Mi spiace, ma non e' il mio mestiere.
Voglio offrire all'Italia una destra nuova, ricca più di testa che di muscoli. Se non siamo egoisti lo spazio politico può tornare ad esserci. Ma senza piagnistei sul bel tempo andato. Il 16 marzo, al comitato centrale dovremo avere idee chiare.
Fini: non desisto, nuova stagione di impegno politico
“Se amare l’Italia ha un costo ma ne vale comunque la pena, non rientrare in Parlamento non é certo un motivo sufficiente per desistere dal tentativo di rappresentare da destra un’Italia mille miglia lontana dal berlusconismo e dal grillismo”. Cosi’ Gianfranco Fini in una nota. “Nei prossimi giorni con le amiche e con gli amici di Futuro e Liberta’, che ringrazio comunque per il loro lavoro, valuteremo come dar vita ad una nuova stagione di impegno culturale e politico per consentire ad una generazione piú giovane di continuare in prima persona a lavorare per una Italia migliore”.

Come si può constatare, tutti questi traditori non hanno nulla da condividere con i propri elettori i quali, sono fortemente convinti di votare per un partito alternativo all’attuale sistema, danno, al contrario, il voto simboli dello 0/0 asserviti al sistema.

CAMERATI, costituiamo un movimento che parte dalla Base, capace di fermare lo sprezzante liberalismo, nemico del Fascismo e del Popolo italiano. Incontriamoci per consegnare il potere al nostro popolo!
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