Il popolo dei forconi sia popolo tra popolo.
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Il popolo dei forconi sia popolo tra popolo.
Mentre la protesta dei forconi si indebolisce, incapace di esprimere il disaggio sociale, e pretendere un vero cambiamento, forze invisibili hanno dato iniziano ad un nuovo e pericoloso progetto alla protesta, portata in rete, dove hanno iniziato a girare liste di proscrizione che fanno il verso ai tribunali del popolo, di triste memoria partigiana.
Una email inviata da un gruppo che si firma ‘La giusta forca’ riporta un elenco di decine di dipendenti dell’Agenzia delle entrate e di Equitalia, citati per nome e cognome.
“Di seguito – si legge nella lettera – i nomi di alcuni indegni aguzzini delle macchine fiscali che sono stati giudicati colpevoli dai comitati della Giusta Forca. Essi si sono macchiati di atti gravissimi contro persone, famiglie ed imprese, che hanno deliberatamente condotto alla catastrofe, e per questo meritano la forca”.
“Ognuno di noi – prosegue il testo – ha il dovere di colpirli per restituire giustizia al Popolo. Non agite – esorta il documento – in grandi gruppi poiché le forze dell’ordine sarebbero così facilitate nel monitorarvi. Separatevi in piccoli gruppi ed agite rapidi ed invisibili”. “Seguiranno – conclude il documento – a breve nomi ed indirizzi dei politici più sfacciatamente impresentabili”.
Questo fantasioso documento, può passare per un progetto alternativo a quello dei forconi? Sarebbe giusto darle seguito?
Noi Fascisti diciamo no!
Cosi come diciamo no, alle scelte dei forconi, i quali sono intendi a protestare seguendo una tabella dettata dalle forze del potere costituito, contro cui la stessa deve essere rivolta. Si andrà a Roma di lunedì, no di mercoledì, non farà un corteo per evitare gli infiltrati ma, un presidio fisso in un posto indicato dalla Questura. Una protesta di popolo che dopo pochi giorni gli inutili capoccia hanno asservendo al potere, facendone un’inutile valvola di sfogo per la gente più disperata.
Questa gente nonostante tutto fa parte di una comunità a cui deve rispondere, una comunità a cui sono state imposte delle regole, sono queste regole che debbono cambiare, per cambiarle non occorre schedare i servi, occorre colpire nel più assoluto silenzio i loro padroni, e chi nel tempo gli ha fatto da megafono.
Una email inviata da un gruppo che si firma ‘La giusta forca’ riporta un elenco di decine di dipendenti dell’Agenzia delle entrate e di Equitalia, citati per nome e cognome.
“Di seguito – si legge nella lettera – i nomi di alcuni indegni aguzzini delle macchine fiscali che sono stati giudicati colpevoli dai comitati della Giusta Forca. Essi si sono macchiati di atti gravissimi contro persone, famiglie ed imprese, che hanno deliberatamente condotto alla catastrofe, e per questo meritano la forca”.
“Ognuno di noi – prosegue il testo – ha il dovere di colpirli per restituire giustizia al Popolo. Non agite – esorta il documento – in grandi gruppi poiché le forze dell’ordine sarebbero così facilitate nel monitorarvi. Separatevi in piccoli gruppi ed agite rapidi ed invisibili”. “Seguiranno – conclude il documento – a breve nomi ed indirizzi dei politici più sfacciatamente impresentabili”.
Questo fantasioso documento, può passare per un progetto alternativo a quello dei forconi? Sarebbe giusto darle seguito?
Noi Fascisti diciamo no!
Cosi come diciamo no, alle scelte dei forconi, i quali sono intendi a protestare seguendo una tabella dettata dalle forze del potere costituito, contro cui la stessa deve essere rivolta. Si andrà a Roma di lunedì, no di mercoledì, non farà un corteo per evitare gli infiltrati ma, un presidio fisso in un posto indicato dalla Questura. Una protesta di popolo che dopo pochi giorni gli inutili capoccia hanno asservendo al potere, facendone un’inutile valvola di sfogo per la gente più disperata.
Questa gente nonostante tutto fa parte di una comunità a cui deve rispondere, una comunità a cui sono state imposte delle regole, sono queste regole che debbono cambiare, per cambiarle non occorre schedare i servi, occorre colpire nel più assoluto silenzio i loro padroni, e chi nel tempo gli ha fatto da megafono.
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