Norvegia, ritorna il delirante Anders Behring Breivik
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Norvegia, ritorna il delirante Anders Behring Breivik
Quanti ricordano il norvegese Anders Behring Breivik? L’uomo che a 32 anni riteneva il partito laburista responsabile dell’immoralità culturale, economica e sociale della Norvegia, per ribellarsi, il 22 luglio del 2011, ha compiuto la strage di Oslo, in cui persero la vita 77 persone. Per questo massacro fu condannato ad una pena di 21 anni.
Per questa barbarie, gli organi d’informazione prima scrissero che era un militante dell’estrema destra e il giorno dopo lo additarono all’opinione pubblica come esponente Fascista. Una accusa falsa che, fermento nuova repressione per quanti come noi lottano per abbattere la prepotenza americana e le società liberiste che, per sopravivere si servono del sionismo internazionale, e di associazioni segrete di tipo massonico. Mai Breivik, poteva essere ritenuto un fascista.
Pensavamo, sbagliando, di non sentirne parlare per molto tempo ancora, purtroppo, gli stessi organi d’informazione del 2011, hanno inteso riportarcelo alla mente prendendo spunto da una corposa lettera (33 pagine) che, Breivik, ha scritto dal carcere di Skien dove è recluso, nella quale si legge: “Voglio fondare il Partito fascista norvegese e la Lega nordica per difendere le mie idee senza più ricorrere alla violenza”, aggiungendo “Il mio cuore piange per la barbarie che ho perpetrato quel giorno”.
Nella lettera Breivik, lancia un ultimatum al ministro della Giustizia norvegese, colpevole, a suo dire, di aver deliberatamente creato ostacoli alla nascita del Partito Fascista norvegese, accusa le autorità penitenziarie di confiscare le sue lettere non rispettando i suoi diritti e di impedirgli di raccogliere le firme necessarie per la creazione del nuovo partito. Il direttore della prigione Karl Hillestrand, ammettendo le accuse ha dichiarato: “Abbiamo un regolamento da seguire le lettere di detenuti che potrebbero incitare alla violenza e alla criminalità vanno censurate”.
Breivik, “massone” demente, si firma come segretario del partito e candidato al Parlamento, aggiungendo di essersi “convertito alla causa democratica” dopo la sentenza di condanna.
Basta quest’ultima delirante affermazione per smentire quegli organi di informazione, pagati dallo stesso padrone di un tempo. Noi Fascisti non abbiamo alcuna necessità di “convertirsi alla causa democratica” giacché democratici lo siamo da sempre, la nostra è una democrazia organizzata, centralizzata, autoritaria, nella quale i diritti del popolo sono riconosciuti, tutelati, armonizzati, cosa che Breivik ignora!
Per questa barbarie, gli organi d’informazione prima scrissero che era un militante dell’estrema destra e il giorno dopo lo additarono all’opinione pubblica come esponente Fascista. Una accusa falsa che, fermento nuova repressione per quanti come noi lottano per abbattere la prepotenza americana e le società liberiste che, per sopravivere si servono del sionismo internazionale, e di associazioni segrete di tipo massonico. Mai Breivik, poteva essere ritenuto un fascista.
Pensavamo, sbagliando, di non sentirne parlare per molto tempo ancora, purtroppo, gli stessi organi d’informazione del 2011, hanno inteso riportarcelo alla mente prendendo spunto da una corposa lettera (33 pagine) che, Breivik, ha scritto dal carcere di Skien dove è recluso, nella quale si legge: “Voglio fondare il Partito fascista norvegese e la Lega nordica per difendere le mie idee senza più ricorrere alla violenza”, aggiungendo “Il mio cuore piange per la barbarie che ho perpetrato quel giorno”.
Nella lettera Breivik, lancia un ultimatum al ministro della Giustizia norvegese, colpevole, a suo dire, di aver deliberatamente creato ostacoli alla nascita del Partito Fascista norvegese, accusa le autorità penitenziarie di confiscare le sue lettere non rispettando i suoi diritti e di impedirgli di raccogliere le firme necessarie per la creazione del nuovo partito. Il direttore della prigione Karl Hillestrand, ammettendo le accuse ha dichiarato: “Abbiamo un regolamento da seguire le lettere di detenuti che potrebbero incitare alla violenza e alla criminalità vanno censurate”.
Breivik, “massone” demente, si firma come segretario del partito e candidato al Parlamento, aggiungendo di essersi “convertito alla causa democratica” dopo la sentenza di condanna.
Basta quest’ultima delirante affermazione per smentire quegli organi di informazione, pagati dallo stesso padrone di un tempo. Noi Fascisti non abbiamo alcuna necessità di “convertirsi alla causa democratica” giacché democratici lo siamo da sempre, la nostra è una democrazia organizzata, centralizzata, autoritaria, nella quale i diritti del popolo sono riconosciuti, tutelati, armonizzati, cosa che Breivik ignora!
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