Ricordo di Gaetano Postiglione, un Camerata illuminato.

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Messaggio  Admin Mer 22 Ott 2014, 22:47

Ricordo di Gaetano Postiglione, un Camerata illuminato. Liber276

Il 20 ottobre 1892, nasceva a Foggia da Michele e Maria Rosa Stella, Gaetano Postiglione, terzo figlio dopo due femmine, Luisa e Ada. La sua era una famiglia medio borghesia con ascendenze politiche repubblicane (il nonno paterno fu un fervente mazziniano e per questo, condannato a morte dai Borboni, visse per 10 anni proscritto, mentre il patrimonio familiare veniva completamente dilapidato), un repubblicanesimo intriso di umana solidarietà e patriottismo, valori propri dell'ambiente sociale in cui è cresciuto Gaetano, il quale dette dimostrazione di questi insegnamenti appena sedicenne, in occasione del terremoto di Messina, nel 1908, correndo in Calabria, a Villa San Giovanni, come volontario insieme ad un gruppo di giovani guidati dal professor Pietro Castellino, per prestare aiuto alle popolazioni terremotate; nel 1911, a Foggia, è in prima fila nei soccorsi in occasione dell'epidemia colerica  adoperandosi come infermiere nel lazzaretto.  
S'infiammò alla rivolta albanese contro il dominio turco, partecipando ad un Comitato pro-Albania, non soddisfatto, si unì ad altri giovani per partecipare ad una spedizione di aiuti per quel Paese. Non riuscendo però nell’impresa perché fermato sull’isola di Corfù.

Nel 1912 (20 anni), si trasferisce a Milano, dove compie  gli studi universitari, iscrivendosi alla facoltà d’ingegneria del Politecnico.
Trasferimento che risultò decisivo per la sua formazione intellettuale e politica. Già la scelta d’una facoltà squisitamente tecnica indicava un orientamento che si consoliderà successivamente, in progettualità e dettami politici.

Il giovane Gaetano, provenendo da una sonnolenta città di provincia dove le battaglie politiche si riducevano a beghe amministrative e a piccoli intrighi municipali, dimostrò di trovarsi a proprio agio nell’ambiente universitario Milanese, divenendo  più fecondo di idee e di stimoli nella pratica politica, sempre viva ed equilibrata, mai disgiunta dal dato reale; perseguendo i propri obiettivi sempre preceduti e sostenuti da studi e modelli sperimentali. Frequentò gruppi di intellettuali dove circolavano idee  di “rottura”, rispetto agli schemi tradizionali, e formazioni politiche nuove, tendenti allo svecchiamento e al ricambio delle classi liberali, frequentazioni che sfociarono nell’incontro con la Destra nazionalista la quale determino in lui le basi culturali e ideologiche per il fascismo,

Dopo aver conseguito la laurea in Ingegneria, fa ritorno nella città natale (1923). Sono gli anni in cui comincia a delinearsi la sua esperienza personale e professionale che si identificherà fedelmente con il credo "fascista".

Un fascista illuminato della prima ora, un leader politico di ampio respiro che si distinse per il suo grande spessore intellettuale e professionale.

Un fedele gerarca (morto a Roma nel 1935), che ha vissuto appena 13 anni del Ventennio Fascista, anni in cui seppe far valere le sue assolute capacità tecniche. Doti che Mussolini riesce ad intravedere immediatamente, tanto da incaricalo della organizzazione della logistica durante la Marcia su Roma, nominandolo successivamente a Regio Commissario dell'Ente Autonomo per l'Acquedotto Pugliese, incarico che, s'inquadrava nell'orizzonte legalitario e moderato dell'azione impressa al fascismo da Mussolini, dopo il 28 ottobre 1922; in sintonia con le scelte riguardanti dicasteri e altri posti chiave; è, peraltro, un segno di riconoscimento al Camerata fedele, competente e costruttivo, che, rientra in quella politica di apertura, fiducia e valorizzazione del personale giovane che milita nelle file Fasciste.

Gaetano Postiglione, fu un dirigente nazionale del PNF che suscitò tante speranze nei pugliesi, deputato, e membro del Gran Consiglio del Fascismo, nel 1932 ricoprirà l’incarico di Sottosegretario del Ministero delle Comunicazioni.  

Postiglione, avvalendosi di un gruppo di tecnici di sua fiducia avvia vari progetti che contribuiranno in maniera rilevante a far vivere alla città di Foggia e alla Capitanata una stagione di grande impulso attraverso la realizzazione di imponenti opere pubbliche, sia nell'edilizia, sia  nell'urbanistica. Lo stesso impulso che dette negli anni della presidenza all'Acquedotto Pugliese che attestò il grande sforzo che il Fascismo compi. anche attraverso progetti di modernizzazione nell’agricola tra i quali la bonifica integrale nel Tavoliere. un progetto che tuttavia non si poté realizzarsi in pieno a causa delle forti resistenze della grande proprietà latifondista, protette dal monarca.  

Come detto Postiglione, si contraddistinse soprattutto per il suo spessore intellettuale. Le sue capacità mediatrici consentirono al fascismo di avvicinare i ceti medi pugliesi. Purtroppo il fatto volle che  la sua esperienza umana e politica si concludesse quando era alla punta massima della parabola, strappandolo all’affetto terreno dei Camerati e dei suoi familiari prematuramente nel dicembre del 1935, a soli 43 anni. Con la sua morte chiuse l’attività il giornale pugliese  “Il Popolo Nuovo”, di cui Postiglione era fondatore.
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