Primo maggio 2016: l’Italia che ha da festeggiare?
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Primo maggio 2016: l’Italia che ha da festeggiare?
Anche quest’anno si festeggia il non lavoro, i governi dei paesi “democratici” hanno reso irreversibile questo fattore, i pochi che ancora lavorano non producono ricchezza ma servizi, impoverimento ancor più i popoli, ai quali falsi “democratici” impongono continui salassi fiscali.
Per questo ci viene spontaneo chiedere cosa c’è da festeggiare?
Soprattutto in Italia dove giovani laureati e no, non riesco a trovare un’occupazione che permetta loro di costruirsi un futuro. In questa Italia che cinque giorni fa vedeva politicanti, antifascisti festeggiare un’altra falsa ricorrenza, quella della liberazione dal Fascismo.
FASCISMO che senza alcuna lotta sindacale ed operaia porto ad otto le ore di lavoro per 5 giorni settimanali, costringendo industriali e agrari ad inghiottire l’amara pillola, Mentre nel paese dei liberatori i lavoratori erano costretti a scioperare.
A New York, nel settembre del 1882, a Chicago nei primi giorni di maggio del 1886, conosciuti, pure, come rivolta di Haymarket, in quei giorni la “democrazia” dei “liberatori” represse nel sangue la rivolta dei lavoratori. Il culmine si ebbe il 4 maggio quando, oltre ad esserci altri spari sulla folla da parte della polizia, i capi sindacali fecero esplodere un ordigno che uccise un poliziotto, dando cosi inizio ad una vera e propria guerriglia che provocò 11 morti. A quella sommossa i “liberatori” risposero il 20 agosto del 1887 con una sentenza del tribunale che permise di giustiziare otto persone. In seguito, l’11 novembre dello stesso anno i “liberatori” impiccarono dodici persone colpevoli di aver organizzato la protesta dall’1 al 4 maggio dell’anno prima.
Questo nel 1889, anno della Seconda internazionale socialista, spinse i delegati ad approvare la data del 1 maggio quale giorno del ricordo.
In Italia il primo 1 maggio si svolse nel 1891 sempre su iniziativa del sindacalismo socialista, nel 1924, il governo Mussolini decise di celebrare la giornata dei lavoratori il 21 aprile, data che coincideva con il Natale di Roma.
Con l’arrivo dell’esercito occupante, dei “liberatori”, i social-comunisti italiani iniziano a festeggiare il 1 maggio, lo hanno fatto fino alla caduta del muro di Berlino (1989), dal 1990 il tutto si è concentro a piazza San Giovanni in Roma, con un concerto al quale più che i lavoratori partecipano migliaia di giovani disoccupati.
Se nello stato Monarchico italiano il Governo Fascista Festeggiava i lavoratori il 21 aprile di ogni anno, ancora oggi per la barbarie social-comunisti resta 1 maggio la festa dei lavoratori, tranne negli USA dove i “liberatori” svolsero quella terribile repressione.
Prima di festeggiare è necessario restituire dignità ai lavoratori. Questa falsa “democrazia” ne sarà capace?
Per questo ci viene spontaneo chiedere cosa c’è da festeggiare?
Soprattutto in Italia dove giovani laureati e no, non riesco a trovare un’occupazione che permetta loro di costruirsi un futuro. In questa Italia che cinque giorni fa vedeva politicanti, antifascisti festeggiare un’altra falsa ricorrenza, quella della liberazione dal Fascismo.
FASCISMO che senza alcuna lotta sindacale ed operaia porto ad otto le ore di lavoro per 5 giorni settimanali, costringendo industriali e agrari ad inghiottire l’amara pillola, Mentre nel paese dei liberatori i lavoratori erano costretti a scioperare.
A New York, nel settembre del 1882, a Chicago nei primi giorni di maggio del 1886, conosciuti, pure, come rivolta di Haymarket, in quei giorni la “democrazia” dei “liberatori” represse nel sangue la rivolta dei lavoratori. Il culmine si ebbe il 4 maggio quando, oltre ad esserci altri spari sulla folla da parte della polizia, i capi sindacali fecero esplodere un ordigno che uccise un poliziotto, dando cosi inizio ad una vera e propria guerriglia che provocò 11 morti. A quella sommossa i “liberatori” risposero il 20 agosto del 1887 con una sentenza del tribunale che permise di giustiziare otto persone. In seguito, l’11 novembre dello stesso anno i “liberatori” impiccarono dodici persone colpevoli di aver organizzato la protesta dall’1 al 4 maggio dell’anno prima.
Questo nel 1889, anno della Seconda internazionale socialista, spinse i delegati ad approvare la data del 1 maggio quale giorno del ricordo.
In Italia il primo 1 maggio si svolse nel 1891 sempre su iniziativa del sindacalismo socialista, nel 1924, il governo Mussolini decise di celebrare la giornata dei lavoratori il 21 aprile, data che coincideva con il Natale di Roma.
Con l’arrivo dell’esercito occupante, dei “liberatori”, i social-comunisti italiani iniziano a festeggiare il 1 maggio, lo hanno fatto fino alla caduta del muro di Berlino (1989), dal 1990 il tutto si è concentro a piazza San Giovanni in Roma, con un concerto al quale più che i lavoratori partecipano migliaia di giovani disoccupati.
Se nello stato Monarchico italiano il Governo Fascista Festeggiava i lavoratori il 21 aprile di ogni anno, ancora oggi per la barbarie social-comunisti resta 1 maggio la festa dei lavoratori, tranne negli USA dove i “liberatori” svolsero quella terribile repressione.
Prima di festeggiare è necessario restituire dignità ai lavoratori. Questa falsa “democrazia” ne sarà capace?
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