25 aprile 2016, Schio (VI)

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Messaggio  Admin Gio 05 Mag 2016, 22:16

25 aprile 2016, Schio (VI)  Manife10

Mentre i traditori di ieri e quelli di oggi – rossi e neri – sono alla ricerca di poltrone, dove incollare il proprio sedere, vecchi e nuovi Camerati risvegliano la lotta contro il sistema.

A Schio, cittadina di oltre 40.000 abitanti nella Provincia di Vicenza (dove 71anni orsono le merde rosse della Divisione garibaldina “Ateo Garemi” la notte tra il 6 e il 7 luglio 1945 hanno compiuto una strage  nell’allora carcere mandamentale di via Baratto), quest’anno sui muri e le piazze  sono comparsi centinaia di manifesti con l’effige di Benito Mussolini, in ricordo del suo assassinio e con esso quello di quanti hanno creduto fino alla fine in un’Italia Libera e Grande.  

Manifesti che da subito hanno fatto scalpore.

Appena avvertito il sindaco Valter Orsi (eletto in una lista Civica), imponeva l’immediata rimozione di quei manifesti che, ancora oggi dividono e non può essere altrimenti.

Anche se la maggior parte di quei fogli sono stati rimossi l’effetto è stato dirompente, tant’è che Antonio Angelica dell’anpi di Val Leogra, durante la cerimonia dell’infamia tenutasi al Sacrario militare di Santissima Trinità, innanzi a qualche centinaio di nullafacenti proveniente da 5 Comuni valleogrini di Schio, Santorso, San Vito di Leguzzano, Torrebelvicino e Valli del Pasubio senza alcuna vergogna ha “stigmatizzato” l’accaduto affermando: “E’ un segno di grave intolleranza ed è una vergogna per l’Italia”.

Le merde rosse, hanno dimenticato gli anni delle loro scritte incitanti alla diserzione alla leva o allo sciopero dei lavoratori delle grandi fabbriche, o quando loschi individui in bicicletta all’improvviso estraevano un’arma e assassinavano, un Camerata disarmato e indifeso.

VERGOGNOSO per l’Italia è festeggiare una sconfitta, nascondendo gli orrori compiuti dai servi degli anglo-americani, come l’eccidio avvenuto il 6/7 luglio 1945 nell’allora carcere mandamentale di via Baratto, del quale riportiamo l’elenco degli assassinati, dal cieco odio comunista.
Morti sul posto
1. Teresa Alcaro, anni 45, segretaria del Fascio Repubblicano Femminile di Torrebelvicino, operaia tessile
2. Dr. Michele Arlotta, anni 62, membro del Direttorio del Fascio Repubblicano di Schio, primario dell'ospedale di Schio
3. Irma Baldi, anni 20, iscritta al Fascio Repubblicano di Schio, casalinga
4. Quinta Bernardi, anni 28, operaia tessile
5. Umberto Bettini, anni 40, iscritto al Fascio Repubblicano di Schio, impiegato
6. Giuseppe Bicci, anni 20, della Milizia stradale della G.N.R., impiegato
7. Ettore Calvi, anni 46, legionario fiumano, commissario del Fascio di Torrebelvicino e di Valli del Pasubio, tipografo
8. Livio Ceccato, anni 37, fondatore del Fascio Repubblicano di Schio, brigadiere della G.N.R., impiegato
9. Maria Teresa Dal Collo, anni 56, casalinga
10. Irma Dal Cucco, anni 19, casalinga, di Valli del Pasubio
11. Anna Dal Dosso, anni 19, operaia
12. Antonio Dal Santo, anni 37, iscritto al Fascio Repubblicano, caporalmaggiore della G.N.R., operaio
13. Francesco De Lai, anni 42, iscritto al Fascio Repubblicano di Schio, operaio tessile
14. Settimio Fadin, anni 49, squadrista antemarcia, comandante la squadra fascista La Disperata, fondatore del Fascio Repubblicano di Schio, commerciante
15. Mario Faggion, anni 27, iscritto al Fascio Repubblicano di Schio, milite della G.N.R., autista
16. Severino Fasson, anni 20, milite della G.N.R., calzolaio
17. Fernanda Franchini, anni 39, iscritta al Fascio Repubblicano di Schio, casalinga
18. Silvio Govoni, anni 55, membro del Comando della Brigata Nera di Schio, impiegato
19. Adone Lovise, anni 40, impiegato
20. Angela Irma Lovise, anni 44, iscritta al Fascio Repubblicano di Schio, casalinga
21. Blandina Lovise, anni 33, ausiliaria della R.S.I., impiegata
22. Lidia Magnabosco, anni 18, prestò servizio presso i tedeschi, casalinga
23. Roberto Mantovani, anni 44, commissario prefettizio di Tretto
24. Isidoro Dorino Marchioro, anni 35, segretario del Fascio di Schio e di San Vito di Leguzzano, commerciante
25. Alfredo Menegardi, anni 37, milite della Brigata Nera di Thiene, capostazione
26. Egidio Miazzon, anni 44, fondatore del Fascio Repubblicano di Schio, membro del Direttorio, impiegato
27. Giambattista Mignani, anni 25, milite della G.N.R
28. Luigi Nardello, anni 35, brigadiere della G.N.R., cuoco
29. Teresa Omedio Ciscato, anni 41, operaia tessile
30. Giovanna Pangrazio, anni 31, ausiliaria della R.S.I., impiegata al Fascio Repubblicano di Torrebelvicino
31. Alfredo Perazzolo, anni 29, iscritto al Fascio Repubblicano di Schio, meccanico
32. Vito Ponzo, anni 57, commerciante
33. Giuseppe Pozzolo, anni 45, impiegato
34. Giselda Rinacchia, anni 24, iscritta al Fascio Repubblicano di Schio, operaia
35. Ruggero Rizzoli, anni 51, maggiore, della segreteria del Duce, diresse l'Ufficio Dispersi della RSI a Gargnano
36. Leonetto Rossi, anni 20, studente, della Milizia stradale della G.N.R
37. Antonio Sella, anni 60, ex podestà di Valli del Pasubio, del Direttorio del Fascio Repubblicano di Schio, farmacista
38. Antonio Slivar, anni 65, commissario prefettizio e segretario del Fascio Repubblicano di Malo, pensionato
39. Luigi Spinato, anni 36, iscritto al Fascio Repubblicano di Schio, portiere
40. Giuseppe Stefani, anni 63, Podestà di Valdastico, impresario
41. Elisa Stella, anni 68, casalinga
42. Carlo Tadiello, anni 22, studente, ufficiale G.N.R
43. Sante Tommasi, anni 53, fiduciario del commissario del Fascio di Schio ,capitano alpini collaborazionisti, impiegato
44. Luigi Tonti, anni 48, iscritto al Fascio Repubblicano di Schio, commerciante
45. Francesco Trentin, anni 56, iscritto al Fascio Repubblicano di Schio, delatore, invalido, operaio tessile
46. Ultimo Zigliotto, anni 38, Iscritto al Fascio Repubblicano di Schio, commissario comunale dell'Opera Nazionale Balilla, impiegato
47. Oddone Zinzolini, anni 40, squadrista antemarcia, iscritto al Fascio Repubblicano di Schio, rappresentante

Deceduti  nei giorni successivi per le ferite riportate
48. Giovanni Baù, anni 44, commerciante
49. Settima Bernardi, anni 21, operaia
50. Arturo De Munari, anni 43, tessitore
51. Giuseppe Fistarol, anni 47, maggiore genio
52. Mario Plebani, anni 49, squadrista antemarcia comandante di coorte, reggente del Fascio Repubblicano di Schio, commerciante
53. Carlo Sandonà, anni 74, membro della Milizia, pensionato ex-barbiere
54. Dott. Giulio Vescovi, anni 35,commissario prefettizio (capitano della divisione corazzata ARIETE, pluridecorato al valor militare)

I Fascisti sopportano le prepotenze delle false “democrazie” da troppo tempo, per questo, celebrare la memoria non può esimerci dalla vera lotta! Ritrovare l’intesa indentitaria è responsabilità di tutti!
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