Milano, 23 marzo 1919 – 23 marzo 2019 un centenario da ricordare.
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Milano, 23 marzo 1919 – 23 marzo 2019 un centenario da ricordare.
Sono trascorsi cent’anni dallo storico incontro del 23 marzo 1919 in piazza San Sepolcro, organizzato da Benito Mussolini, attraverso “Il Popolo d’Italia” quotidiano di cui era il direttore.
Mentre nell’area risuonavano ancora i canti della vittoria, a Spalato gli italiani subivano intollerabili oltraggi: devastazioni di circoli e sedi di società, distruzione di insegne e bandiere nazionali, fatti a pezzi i ritratti degli eroi italiani, l’accozzaglia dei partiti di governo (Partito radicale Italiano, Partito Liberale, Partito Costituzionale Democratico, Partito Democratico, Partito Socialista Riformista Italiano, Partito Repubblicano Italiano, Cattolici Conservatori e Unione Elettorale Cattolici Italiani), con la speranza di smorzare le proteste dei social-marxisti nel febbraio concedevano l’amnistia ai disertori, si preparavano a rendere onore al presidente americano Wilson.
La vita per gli italiani era divenuta ancora più dura, per l’aumento dei prezzi e l’ingordigia dei nuovi ricchi, i quali cessate le forniture militari, con l’assenso dei politicanti seguitavano a frodare, deteriorando ogni genere, mentre i combattenti, dopo quattro anni di trincea, troncati gli studi, troncato il lavoro, non ricevevano che scherni e insulti: scioperi, maltrattamenti, distruzioni, disoccupazione per colpa di un governo debole, inetto che piegava la schiena e mandava la truppa per bersaglio alla teppa, proibendo i cortei patriottici.
Mussolini, da direttore del quotidiano socialista “Avanti” si è pronunciato a favore dell’intervento Italiano nella prima Guerra Mondiale (pronunciamento che gli costo il posto di direttore e la cacciata dal partito socialista Italiano, il quale, al contrario dei socialisti – interventisti - tedeschi e francesi, già allora sognava la globalizzazione e operava contro gli interressi dei proletari italiani i quali avevano pagato un costo altissimo di vite, combattendo per fare grande la giovane Italia), stanco delle prepotenze messe in atto dagli antitaliani asserviti ai soviet russi, diviene la voce di tutti i combattenti, dichiara: <<-Noi dobbiamo andare incontro al lavoro che torna dalle trincee->> ammonisce <<- Se il regime sarà superato per opera nostra, quelli che hanno diritto di parlare di rivoluzione siamo noi, cioè quelli che hanno lanciato la parola rivoluzione nel maggio 1915.
Non temete, spiriti gloriosi, la bisogna è appena incominciata. Ma sarà compiuta. Vi difenderemo anche a costo di scavare le trincee nelle piazze e nelle strade delle nostre città ->>, da questo auspicio il 21 marzo 1919 sorge il Fascio di Combattimento di Milano, capace di accumunare un blocco di uomini decisi a tutto. Mussolini espone il programma ed invita gli intervenuti ad iscriversi al Fascio di Combattimento milanese. Nella stessa serata viene costituita una Giunta composta da Mussolini, Ferruccio Vecchi (che il 19 gennaio , insieme a F.T. Marinetti ha fondato l’Associazione Arditi di guerra), Enzo Ferrari, Mario Gianpaoli, Michele Bianchi, Ferruccio Ferrandini e Carlo Maraviglia. Anticipatori dell’incontro avvenuto alle ore 10.00 del 23 marzo 1919, nello stabile numero 9 della piazza San Sepolcro, sede del Circolo degli interessi industriali e commerciali di Milano dove oltre ai componenti della Giunta si riunirono le seguenti 112 personalità in rappresentanza delle varie realtà Nazionali.
Professore Francesco ANGIOLINI Milano
Ingegnere Salvatore ATTAL Milano
Avvocato Giuseppe AVERSA Milano
Renato BARABANDI Milano
Ettore BARTOLOZZI Bergamo
Ufficiale di Marina Ettore BENVENUTI Milano
Enrico BESANA Milano
Maggiore BESOZZI Milano
Maggiore, Avvocato Camillo BIANCHI Milano
Dottore Ambrogio BINDA Milano
Vittorio BOATTINI Milano
Napoleone BONAFINI Milano
Avvocato Francesco BONAVITA Milano
Ettore BOSCHI Monza
Nereo BOSI Piacenza
Professore, Ragioniere Piero BOTTINI Milano
Capitano Natale BOZZOLO Marchirolo
Giovanni BRAMBILLASCHI Milano
Geselda BREBBIA Milano
Italo BRESCIANI Verona
Avvocato Giunio BRUZZESI Milano
Giovanni CAPODOVACCA Milano
Giuseppe CAPURRO Sori
Avvocato CARABELLESE Milano
Capitano Mario CARLI Roma
Ragioniere Luigi, Natale CATTANEO Milano
Ragioniere Federico CERASOLA Milano
Gino CHIERINI Milano
Ernesto CHIESA Vigevano
Guido CIARROCCA Milano
Giuseppe COLOMBI Milano
Ferruccio CONSONNI Milano
Bruno CORRA Milano
Michele COSTANTINO Bari
Leonardo COTTARELLI Cremona
Ettore Dagnino Cornigliano Ligure
Ernesto DE ANGELIS Napoli
Luigi DEFFENU Nuoro
Dottore Guido DEL LATTE Milano
Mario DESSY Milano
Giovanni DONDENA Milano
Luigi ERCOLANI Cornigliano Ligure
Nino FABBIANINI Novara
Antonio FACCJINI Milano
Pietro FALLETTI Soresina
Quintilio FALUGI Sesto S. Giovanni
Roberto FARINACCI Cremona
Benedetto FASCIOLO Milano
Gaetano FERRARA Milano
Avvocato Enzo FERRARI Milano
Arturo FIECCHI Genova
Aldo FRANCESCHELLI Milano
Erminio FRANZI Bergamo
Alice FRASCHINI Pavia
Armando FRIGERIO Milano
Achille FUNI Ferrara
Aurelio GALASSI Milano
Decio, Canzio GARIBALDI Milano
Domenico GHETTI Milano
Mario GIODA Torino
Cesare GOLDMANN Milano
Ingegnere Filippo GREPPI Milano
Francesco Jachetti Milano
Manilo JECKLING Trieste
Attilio LONGONI Milano
Onorevole, Avvocato Riccardo LUZZATTO Milano
Oreste MAINARDI Cremona
Edoardo MALUSARDI Milano
Senatore, Professore Luigi MANGIAGALLI Milano
Dottore Luigi MANTECA Milano
Marco MARCHI Verona
Ragioniere Giovanni MARINELLI Milano
F.T. MARINETTI Milano
Rodolfo MARTIGNONI Musocco
Giuseppe MARZAGALLI Greco Milanese
Quirino MARZARI Milano
Professore, Ragioniere Giovanni MASNATA Stradella
Luigi MASSARETTI Piacenza
Tito MAZZI Varese
Eno MECHERI Genova
Gino MELLI Brescia
Mario MOILI Monza
Avvocato Eucardio MOMIGLIANO Milano
Celso MORINI Milano
Paolo MORONI Milano
Mario NASCINBENI Vigevano
Umberto PASELLA Milano
Avvocato Guido PESENTI Milano
Guido PIANIGIANI Monza
Onorevole Guido PODRECCA Milano
Alessandro POZZI Milano
G.P. POZZI Bergamo
Carlo RAIMONDI Milano
Angiolo RANZANICI Bergamo
Luigi RAZZA Trento
Celso RIVA Monza
Ubaldo RIVA Bergamo
Giovanni ROCCA Sampierdarena
Cesare ROSSI Milano
Dottore Carlo ROSSI Como
Giuseppe ROSSI Alessandria
Cleto SCARANI Milano
Dottore Angiolo SCARZI-RANIERI Pegli
Virgilio SEMINO Genova
Ezio TACCHINI Sestri Ponente
Enrico TAGLIABUE Monza
Professoressa Regina TERUZZI Milano
Alfonso VAJANA Bergamo
Menotti VEZZANI Monza
Ferdinando ZAPPI Verona
ZOPPIS Milano
Mario ZULIANI Milano
Questi pionieri del Fascismo discussero e approvarono un primo programma politico e di lotta da annunciare agli italiani.
Tre furono i punti che composero la dichiarazione di Mussolini:
1) L’adunata del 23 marzo rivolge il uo penziero, memore e reverente, a tutti i figli d’Italia, ai mutilati, agli invalidi e atutti i combattenti che compirono il loro dovere, e si dichiara pronta a sostenere, con ogni energia, le rivendicazioni d’ordine morale e materiale che saranno propugnate dalle associazioni dei combattenti;
2) L’adunata del 23 marzo dichiara di opporsi all’imperialismo degli altri popoli a danno dell’Italia e accetta il postulato supremo della Società delle Nazioni che presuppone l’integrazione di ognuna di esse, integrazioni che per quanto riguarda l’Italia, deve realizzarsi sulle Alpi e sull’Adriatico con la rivendicazione di Fiume e della Dalmazia;
3) L’adunata del 23 marzo impegna i Fascisti a sabotare con tutti i mezzi la candidatura dei neutralisti di tutti i partiti.
Nel contempo furono comunicati dettagliatamente i capisaldi programmatici del nascente movimento politico, che vengono esposti in un messaggio lanciato agli Italiani.
<<- Italiani!
- Ecco il programma nazionale di un movimento sanamente italiano. Rivoluzionario, perché antidogmatico e antidemagogico; fortemente innovatore perché antipregiudiziale.
- Noi poniamo la valorizzazione della guerra rivoluzionaria al disopra di tutto e di tutti. Gli altri problemi:burocratici, amministrativi, giuridici, scolastici, coloniali, ecc. li tracceremo quando avremo creato la classe dirigente.
Per questo noi vogliamo.
Per il problema politico:
a) Suffragio universale a scrutinio di lista regionale, con rappresentanza proporzionale, voto ed eleggibilità per le donne.
b) Il minimo di età per gli elettori abbassato ai 18 anni; quello per i deputati abbassato ai venticinque anni.
c) L’abolizione del Senato.
d) La convocazione di u’assemblea nazionale per la durata di tre anni, il cui primo compito sia quello di stabilire la forma di costituzione dello Stato.
e) La formazione di consigli nazionali tecnici del lavoro, dell’industria, dei trasporti, dell’igene sociale, delle comunicazioni ecc. eletti dalle collettività professionali e di mestiere, con poteri legislativi, e col diritto di eleggere un Commissario generale con poteri di Ministro.
Per il problema sociale.
Noi vogliamo:
a) La sollecita promulgazione di una legge dello Stato che sancisca per tutti i lavoratori la giornata legale di otto ore di lavoro.
b) I minimi di paga.
c) La partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori al funzionamento tecnico dell’industria.
d) L’affidamento alle stesse organizzazioni proletarie (che ne siano degne moralmente e tecnicamente) della gestione di industrie o servizi pubblici.
e) La rapida e completa sistemazione dei ferrovieri e di tutte le industrie dei trasporti.
f) Una necessaria modificazione del progetto di legge di assicurazioni sul’invalidità e sulla vecchiaia, abbassando il limite di età proposto attualmente a 65 anni, a 55 anni.
Per Il problema militare.
Noi vogliamo:
a) L’istituzione di una milizia nazionale, con brevi periodi di istruzione e compito esclusivamente difensivo.
b) La nazionalizzazione di tutte le fabbriche di armi e di esplosivi.
c) Una politica estera nazionale intesa a valorizzare nelle competizioni pacifiche della civiltà, la nazione italiana bel mondo.
Per il problema finanziario,
Noi vogliamo:
a) Una forte imposta straordinaria sul capitale a carattere progressivo, che abbia la forma di vera esportazione parziale di tutte le ricchezze.
b) Il sequestro di tutti i beni delle congregazioni religiose e l’abolizione di tutte le mense vescovili, che costituiscono un’enorme passività per la Nazione, e un privilegio per pochi.
c) La revisione di tutti i contratti di forniture di guerra, ed il sequesro dell’85 per cento dei profitti di guerra.
Italiani!
Il Fascismo italiano vuol continuare nella sua nuova vita nazionale a valorizzare la grande anima fusasi e tempratasi nel grande cimento bellico: vuol tenere ancora uniti, con una forma di anti-partito o di superpartito, gl’Italiani di tutte le fedi e di tutte le classi produttrici per sospingerli alle nuove ineluttabili battaglie che si devono combattere a completamento ed a valorizzazione della grande guerra rivoluzionaria. I Fasci di combattimento vogliono che la somma dei sacrifici compiuti posano dare agli italiani nella vita internazionale quel posto che la Vittoria ha loro assegnato.
Per questa grande opera tutti devono irreggimentarsi nei Fasci Italiani di Combattimento
Un programma diretto soprattutto agli ex combattenti, i quali prontamente risposero in gran numero, dalla città più grandi al più piccolo dei centri abitati, in tutta la nazione. Per questo nonostante le infamie dei marxisti, poterono vantare il raggiungimento del potere in poco più di 649 giorni (23 marzo 1919 – 30 ottobre 1922), brevità temporale mai raggiunta da una forza politica, trascorsi che ci sentiamo di vantare.
È opportuno ricordare, a quanti ci seguono, che quei pochi elementi cementarono la lotta contro socialisti e comunisti, i quali TRADITORONO nel 1915, TRADITORONO nel 1943 e ancora oggi continuano a TRADIRE L’ITALIA!
È da troppo tempo che noi Fascisti non abbiamo un vero scontro con questi TRADITORI, i quali da 76 anni in nome di una FALSA “democrazia” derubano il Popolo rendendolo sempre più povero, scopo che i Soviet si erano dati, abolire la ricchezza. Questa è la marcata differenza tra marxismo e Fascismo, i rossi vogliono i benestanti poveri il Fascismo voleva e vuole i poveri benestanti.
Il compito dei Fascisti di oggi è ripulire l’Europa, definitivamente, dal sinistro marciume, ricordando che il perdono o peggio il buonismo degli anni venti ha permesso a questi TRADITORI di covare Odio verso il Popolo Italiano, e per questo lo hanno svenduto.
Mentre nell’area risuonavano ancora i canti della vittoria, a Spalato gli italiani subivano intollerabili oltraggi: devastazioni di circoli e sedi di società, distruzione di insegne e bandiere nazionali, fatti a pezzi i ritratti degli eroi italiani, l’accozzaglia dei partiti di governo (Partito radicale Italiano, Partito Liberale, Partito Costituzionale Democratico, Partito Democratico, Partito Socialista Riformista Italiano, Partito Repubblicano Italiano, Cattolici Conservatori e Unione Elettorale Cattolici Italiani), con la speranza di smorzare le proteste dei social-marxisti nel febbraio concedevano l’amnistia ai disertori, si preparavano a rendere onore al presidente americano Wilson.
La vita per gli italiani era divenuta ancora più dura, per l’aumento dei prezzi e l’ingordigia dei nuovi ricchi, i quali cessate le forniture militari, con l’assenso dei politicanti seguitavano a frodare, deteriorando ogni genere, mentre i combattenti, dopo quattro anni di trincea, troncati gli studi, troncato il lavoro, non ricevevano che scherni e insulti: scioperi, maltrattamenti, distruzioni, disoccupazione per colpa di un governo debole, inetto che piegava la schiena e mandava la truppa per bersaglio alla teppa, proibendo i cortei patriottici.
Mussolini, da direttore del quotidiano socialista “Avanti” si è pronunciato a favore dell’intervento Italiano nella prima Guerra Mondiale (pronunciamento che gli costo il posto di direttore e la cacciata dal partito socialista Italiano, il quale, al contrario dei socialisti – interventisti - tedeschi e francesi, già allora sognava la globalizzazione e operava contro gli interressi dei proletari italiani i quali avevano pagato un costo altissimo di vite, combattendo per fare grande la giovane Italia), stanco delle prepotenze messe in atto dagli antitaliani asserviti ai soviet russi, diviene la voce di tutti i combattenti, dichiara: <<-Noi dobbiamo andare incontro al lavoro che torna dalle trincee->> ammonisce <<- Se il regime sarà superato per opera nostra, quelli che hanno diritto di parlare di rivoluzione siamo noi, cioè quelli che hanno lanciato la parola rivoluzione nel maggio 1915.
Non temete, spiriti gloriosi, la bisogna è appena incominciata. Ma sarà compiuta. Vi difenderemo anche a costo di scavare le trincee nelle piazze e nelle strade delle nostre città ->>, da questo auspicio il 21 marzo 1919 sorge il Fascio di Combattimento di Milano, capace di accumunare un blocco di uomini decisi a tutto. Mussolini espone il programma ed invita gli intervenuti ad iscriversi al Fascio di Combattimento milanese. Nella stessa serata viene costituita una Giunta composta da Mussolini, Ferruccio Vecchi (che il 19 gennaio , insieme a F.T. Marinetti ha fondato l’Associazione Arditi di guerra), Enzo Ferrari, Mario Gianpaoli, Michele Bianchi, Ferruccio Ferrandini e Carlo Maraviglia. Anticipatori dell’incontro avvenuto alle ore 10.00 del 23 marzo 1919, nello stabile numero 9 della piazza San Sepolcro, sede del Circolo degli interessi industriali e commerciali di Milano dove oltre ai componenti della Giunta si riunirono le seguenti 112 personalità in rappresentanza delle varie realtà Nazionali.
Professore Francesco ANGIOLINI Milano
Ingegnere Salvatore ATTAL Milano
Avvocato Giuseppe AVERSA Milano
Renato BARABANDI Milano
Ettore BARTOLOZZI Bergamo
Ufficiale di Marina Ettore BENVENUTI Milano
Enrico BESANA Milano
Maggiore BESOZZI Milano
Maggiore, Avvocato Camillo BIANCHI Milano
Dottore Ambrogio BINDA Milano
Vittorio BOATTINI Milano
Napoleone BONAFINI Milano
Avvocato Francesco BONAVITA Milano
Ettore BOSCHI Monza
Nereo BOSI Piacenza
Professore, Ragioniere Piero BOTTINI Milano
Capitano Natale BOZZOLO Marchirolo
Giovanni BRAMBILLASCHI Milano
Geselda BREBBIA Milano
Italo BRESCIANI Verona
Avvocato Giunio BRUZZESI Milano
Giovanni CAPODOVACCA Milano
Giuseppe CAPURRO Sori
Avvocato CARABELLESE Milano
Capitano Mario CARLI Roma
Ragioniere Luigi, Natale CATTANEO Milano
Ragioniere Federico CERASOLA Milano
Gino CHIERINI Milano
Ernesto CHIESA Vigevano
Guido CIARROCCA Milano
Giuseppe COLOMBI Milano
Ferruccio CONSONNI Milano
Bruno CORRA Milano
Michele COSTANTINO Bari
Leonardo COTTARELLI Cremona
Ettore Dagnino Cornigliano Ligure
Ernesto DE ANGELIS Napoli
Luigi DEFFENU Nuoro
Dottore Guido DEL LATTE Milano
Mario DESSY Milano
Giovanni DONDENA Milano
Luigi ERCOLANI Cornigliano Ligure
Nino FABBIANINI Novara
Antonio FACCJINI Milano
Pietro FALLETTI Soresina
Quintilio FALUGI Sesto S. Giovanni
Roberto FARINACCI Cremona
Benedetto FASCIOLO Milano
Gaetano FERRARA Milano
Avvocato Enzo FERRARI Milano
Arturo FIECCHI Genova
Aldo FRANCESCHELLI Milano
Erminio FRANZI Bergamo
Alice FRASCHINI Pavia
Armando FRIGERIO Milano
Achille FUNI Ferrara
Aurelio GALASSI Milano
Decio, Canzio GARIBALDI Milano
Domenico GHETTI Milano
Mario GIODA Torino
Cesare GOLDMANN Milano
Ingegnere Filippo GREPPI Milano
Francesco Jachetti Milano
Manilo JECKLING Trieste
Attilio LONGONI Milano
Onorevole, Avvocato Riccardo LUZZATTO Milano
Oreste MAINARDI Cremona
Edoardo MALUSARDI Milano
Senatore, Professore Luigi MANGIAGALLI Milano
Dottore Luigi MANTECA Milano
Marco MARCHI Verona
Ragioniere Giovanni MARINELLI Milano
F.T. MARINETTI Milano
Rodolfo MARTIGNONI Musocco
Giuseppe MARZAGALLI Greco Milanese
Quirino MARZARI Milano
Professore, Ragioniere Giovanni MASNATA Stradella
Luigi MASSARETTI Piacenza
Tito MAZZI Varese
Eno MECHERI Genova
Gino MELLI Brescia
Mario MOILI Monza
Avvocato Eucardio MOMIGLIANO Milano
Celso MORINI Milano
Paolo MORONI Milano
Mario NASCINBENI Vigevano
Umberto PASELLA Milano
Avvocato Guido PESENTI Milano
Guido PIANIGIANI Monza
Onorevole Guido PODRECCA Milano
Alessandro POZZI Milano
G.P. POZZI Bergamo
Carlo RAIMONDI Milano
Angiolo RANZANICI Bergamo
Luigi RAZZA Trento
Celso RIVA Monza
Ubaldo RIVA Bergamo
Giovanni ROCCA Sampierdarena
Cesare ROSSI Milano
Dottore Carlo ROSSI Como
Giuseppe ROSSI Alessandria
Cleto SCARANI Milano
Dottore Angiolo SCARZI-RANIERI Pegli
Virgilio SEMINO Genova
Ezio TACCHINI Sestri Ponente
Enrico TAGLIABUE Monza
Professoressa Regina TERUZZI Milano
Alfonso VAJANA Bergamo
Menotti VEZZANI Monza
Ferdinando ZAPPI Verona
ZOPPIS Milano
Mario ZULIANI Milano
Questi pionieri del Fascismo discussero e approvarono un primo programma politico e di lotta da annunciare agli italiani.
Tre furono i punti che composero la dichiarazione di Mussolini:
1) L’adunata del 23 marzo rivolge il uo penziero, memore e reverente, a tutti i figli d’Italia, ai mutilati, agli invalidi e atutti i combattenti che compirono il loro dovere, e si dichiara pronta a sostenere, con ogni energia, le rivendicazioni d’ordine morale e materiale che saranno propugnate dalle associazioni dei combattenti;
2) L’adunata del 23 marzo dichiara di opporsi all’imperialismo degli altri popoli a danno dell’Italia e accetta il postulato supremo della Società delle Nazioni che presuppone l’integrazione di ognuna di esse, integrazioni che per quanto riguarda l’Italia, deve realizzarsi sulle Alpi e sull’Adriatico con la rivendicazione di Fiume e della Dalmazia;
3) L’adunata del 23 marzo impegna i Fascisti a sabotare con tutti i mezzi la candidatura dei neutralisti di tutti i partiti.
Nel contempo furono comunicati dettagliatamente i capisaldi programmatici del nascente movimento politico, che vengono esposti in un messaggio lanciato agli Italiani.
<<- Italiani!
- Ecco il programma nazionale di un movimento sanamente italiano. Rivoluzionario, perché antidogmatico e antidemagogico; fortemente innovatore perché antipregiudiziale.
- Noi poniamo la valorizzazione della guerra rivoluzionaria al disopra di tutto e di tutti. Gli altri problemi:burocratici, amministrativi, giuridici, scolastici, coloniali, ecc. li tracceremo quando avremo creato la classe dirigente.
Per questo noi vogliamo.
Per il problema politico:
a) Suffragio universale a scrutinio di lista regionale, con rappresentanza proporzionale, voto ed eleggibilità per le donne.
b) Il minimo di età per gli elettori abbassato ai 18 anni; quello per i deputati abbassato ai venticinque anni.
c) L’abolizione del Senato.
d) La convocazione di u’assemblea nazionale per la durata di tre anni, il cui primo compito sia quello di stabilire la forma di costituzione dello Stato.
e) La formazione di consigli nazionali tecnici del lavoro, dell’industria, dei trasporti, dell’igene sociale, delle comunicazioni ecc. eletti dalle collettività professionali e di mestiere, con poteri legislativi, e col diritto di eleggere un Commissario generale con poteri di Ministro.
Per il problema sociale.
Noi vogliamo:
a) La sollecita promulgazione di una legge dello Stato che sancisca per tutti i lavoratori la giornata legale di otto ore di lavoro.
b) I minimi di paga.
c) La partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori al funzionamento tecnico dell’industria.
d) L’affidamento alle stesse organizzazioni proletarie (che ne siano degne moralmente e tecnicamente) della gestione di industrie o servizi pubblici.
e) La rapida e completa sistemazione dei ferrovieri e di tutte le industrie dei trasporti.
f) Una necessaria modificazione del progetto di legge di assicurazioni sul’invalidità e sulla vecchiaia, abbassando il limite di età proposto attualmente a 65 anni, a 55 anni.
Per Il problema militare.
Noi vogliamo:
a) L’istituzione di una milizia nazionale, con brevi periodi di istruzione e compito esclusivamente difensivo.
b) La nazionalizzazione di tutte le fabbriche di armi e di esplosivi.
c) Una politica estera nazionale intesa a valorizzare nelle competizioni pacifiche della civiltà, la nazione italiana bel mondo.
Per il problema finanziario,
Noi vogliamo:
a) Una forte imposta straordinaria sul capitale a carattere progressivo, che abbia la forma di vera esportazione parziale di tutte le ricchezze.
b) Il sequestro di tutti i beni delle congregazioni religiose e l’abolizione di tutte le mense vescovili, che costituiscono un’enorme passività per la Nazione, e un privilegio per pochi.
c) La revisione di tutti i contratti di forniture di guerra, ed il sequesro dell’85 per cento dei profitti di guerra.
Italiani!
Il Fascismo italiano vuol continuare nella sua nuova vita nazionale a valorizzare la grande anima fusasi e tempratasi nel grande cimento bellico: vuol tenere ancora uniti, con una forma di anti-partito o di superpartito, gl’Italiani di tutte le fedi e di tutte le classi produttrici per sospingerli alle nuove ineluttabili battaglie che si devono combattere a completamento ed a valorizzazione della grande guerra rivoluzionaria. I Fasci di combattimento vogliono che la somma dei sacrifici compiuti posano dare agli italiani nella vita internazionale quel posto che la Vittoria ha loro assegnato.
Per questa grande opera tutti devono irreggimentarsi nei Fasci Italiani di Combattimento
Il Comitato Centrale - >>
Un programma diretto soprattutto agli ex combattenti, i quali prontamente risposero in gran numero, dalla città più grandi al più piccolo dei centri abitati, in tutta la nazione. Per questo nonostante le infamie dei marxisti, poterono vantare il raggiungimento del potere in poco più di 649 giorni (23 marzo 1919 – 30 ottobre 1922), brevità temporale mai raggiunta da una forza politica, trascorsi che ci sentiamo di vantare.
È opportuno ricordare, a quanti ci seguono, che quei pochi elementi cementarono la lotta contro socialisti e comunisti, i quali TRADITORONO nel 1915, TRADITORONO nel 1943 e ancora oggi continuano a TRADIRE L’ITALIA!
È da troppo tempo che noi Fascisti non abbiamo un vero scontro con questi TRADITORI, i quali da 76 anni in nome di una FALSA “democrazia” derubano il Popolo rendendolo sempre più povero, scopo che i Soviet si erano dati, abolire la ricchezza. Questa è la marcata differenza tra marxismo e Fascismo, i rossi vogliono i benestanti poveri il Fascismo voleva e vuole i poveri benestanti.
Il compito dei Fascisti di oggi è ripulire l’Europa, definitivamente, dal sinistro marciume, ricordando che il perdono o peggio il buonismo degli anni venti ha permesso a questi TRADITORI di covare Odio verso il Popolo Italiano, e per questo lo hanno svenduto.
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