25 aprile 2019: All’Attenzione del “democratico” presidente S. Mattarella.

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Messaggio  Admin Gio 25 Apr 2019, 22:19

25 aprile 2019: All’Attenzione del “democratico” presidente S. Mattarella. O-matt10

Caro Sergio Mattarella, quando arrossirà di vergogna per le frasi che ha pronunciato oggi a Vittorio Veneto?  Le sue menzogne non offendono i Fascisti, ma tutto il popolo italiano, specie quello che non ha Tradito.  
Quanto segue è uno dei tanti crimini nascosti dalla  Falsa “democrazia”  che Ella presenta come valore di libertà.

Era il 23 marzo 1945, quando a Cave dei Predil dell’alto Friuli: i partigiani al servizio dei liberatori, catturarono dodici giovani Carabinieri, che avvelenarono, torturarono e  tagliarono a pezzi.    

Quei  Carabinieri costituivano un presidio a difesa della centrale idroelettrica di Bretto, i partigiani presero in ostaggio il Vicebrigadiere Dino PERPIGNANO, comandate del presidio, mentre stava rientrando negli alloggiamenti e sotto la minaccia delle armi, lo costrinsero a pronunciare la parola d’ordine, con facilità, una volta entrati nel presidio, catturarono tutti i Carabinieri, già in parte addormentati.

Dopo il saccheggio, i dodici militari furono deportati nella Valle Bausizza e rinchiusi in un fienile dove fu loro servito un pasto nel quale era stata inglobata soda caustica e sale nero. Affamati, inconsciamente mangiarono quanto gli era stato servito, ma, dopo poco, le urla e le implorazioni furono raccapriccianti e tremende. Erano stati avvelenati e la loro agonia si protrasse fra atroci dolori per ore ed ore.

Stremati e consumati dalla febbre, Pasquale RUGGIERO, Domenico DEL VECCHIO, Lino BERTOGLI, Antonio FERRO, Adelmino ZILIO, Fernando FERRETTI, Ridolfo CALZI, Pietro TOGNAZZO, Michele CASTELLANO, Primo AMENICI, Attilio FRANZON, quasi tutti ventenni (e mai impiegati in altri servizi tranne quello a guardia della centrale, cui erano stati sempre preposti), furono costretti a marciare fra inesorabili ed inenarrabili sofferenze ed insopportabili sacrifici fino a Malga Bala ove li attendeva una fine orribile.

Il Vicebrigadiere PERPIGNANO fu preso e spogliato; gli venne conficcato un legno ad uncino nel nervo posteriore dei calcagno ed issato ad una trave, legato a testa in giù, gli altri vennero  incaprettati.

A quel punto, i macellai partigiani, cominciarono a colpire tutti con i picconi: a qualcuno vennero asportati i genitali e conficcati in bocca, a qualche altro fu aperto a picconate il cuore o frantumati gli occhi. All’AMENICI venne conficcata nel cuore la fotografia dei suoi cinque figli mentre il PERPIGNANO veniva finito a pedate in faccia ed in testa. La “mattanza” terminava con i corpi dei malcapitati legati col fildiferro e trascinati, a mò di bestie, sotto un grosso masso.
In seguito fu accertato che questo eccidio era stato compiuto da una  delle bande di comunisti italiani operanti sulle montagne del Friuli.

Ora le misere spoglie di questi Carabinieri Martiri/Eroi, IN ATTESA DI ESSERE VENDICATI,  riposano dimenticati, dalla storia e dalle Istituzioni, in una torre medievale di Tarvisio le cui chiavi sono pietosamente conservate da alcune suore di un vicino convento.
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