28 aprile 2019: Predappio, 77° anniversario dell’assassinio di Benito Mussolini.

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Messaggio  Admin Mar 07 Mag 2019, 17:57

28 aprile 2019: Predappio, 77° anniversario dell’assassinio di Benito Mussolini. Predap11

Come ogni 28 aprile anche in questo alcuni Camerati si sono recati a Predappio per ricordare l’assassinio di Sua Eccellenza Benito Mussolini, perpetrato dai Traditori che, come affermava Francesco Cossiga, già Presidente delle repubblica, “si erano asserviti all’esercito straniero per consegnare l’Italia alla barbarie comunista”, cosa che i Fascisti non avevano permesso con il loro impegno negli anni 20.
Comunismo da cui i Popoli dell’est e della stessa Russia si sono affrancati  dopo oltre settant’anni di prepotenze e fame.

Per alcuni di questi Traditori, quell’assassinio è divenuto ricchezza per molti altri privilegi, un assassinio da esaltare. Non permettendo a quanti non hanno tradito di commemorare.

Una commemorazione che specularmente ogni anno il Tgr Rai dell’Emilia Romagna, denigra. Con questo preciso scopo manda un delatore nel Cimitero Monumentale di San Cassiano, Pennino di Predappio, nel quale riposa Mussolini, con lo scopo, ormai abituale, di immortalare con filmati e fotosegnalazioni i presenti, il tutto per permettere agli organi di polizia di eseguire la loro schedatura, e a qualche sinistro procuratore di accusarli di apologia del Fascismo.

Quest’anno però qualcosa e andato storto, infatti, dopo quanto è  avvenuto a Roma  il 7 gennaio 2019 nel cimitero del Verano (dove alcuni  Camerati - due di essi oggi sono agli arrestati - hanno utilizzato il solo mezzo che avevano a disposizione in difesa della propria libertà, l’insulto, gridando in faccia a due  imbrattatori dell’Espresso  "… me devi fa vede' le foto?   O ...banda di infami siete, giornalisti bastardi"), l’inviato del Tgr Paolo Pini, ha realizzato un servizio, di appena 2 minuti, nel quale racconta gli avvenimenti, certo che lo stesso non sarebbe andato in onda considerato che il solo scopo della sua presenza in quel luogo era quello di riprendere i volti dei partecipanti.
Contrariamente a quanto pensava Pini, Antonio  Farné, capo redattore Rai dell’Emilia Romagna, lo mandava in onda nell’edizione delle 19.30, apriti cielo, i Traditori entrano in subbuglio, a dare il la è il sinistro deputato del PD Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai, il quale utilizza parole di fuoco, ad alimentare la strumentale polemica, lo seguono a ruota il vice presidente nazionale Gianfranco Pagliarulo e il segretario Andrea Liparoto dell'Anpi, ad essi si aggiungono i Traditori delle sezioni di Modena e Bologna, i quali affermano che quel servizio non può definirsi informazione e men che meno servizio pubblico. Come se a pagare il canone Rai nella bolletta della luce fossero solo loro, mentre coloro che si erano recati a Predappio, per ricordare l’assassinio perpetrato proprio dai, sinistri Traditori, ne fossero esclusi.

Le critiche mosse  dai Traditori colpiscono nel segno, spingendo  nell’immediato la direzione della Tgr, con il direttore Alessandro Casarin, a prendere le distanze da quel servizio al quale si unisce l’ad Fabrizio Salini, il quale annuncia una indagine interna.

Tutto questo clamore a spinto Antonio Farnè, ha rimettere il proprio mandato nelle mani del Direttore Casarin, il quale ben contento, con una nota Rai fa sapere di aver accolto le dimissioni di Farnè, e di aver affidato l’Interim della Redazione Emilia Romagna a Ines Maggiolini, già capo redattore Tgr Lombardia, che attualmente è Vice Direttrice Tgr con delega sulle redazioni Emilia Romagna e Sardegna oltre che responsabile delle Rubriche Tgr. Aggiungendo che nei prossimi giorni l’Azienda avvierà le procedure per l’attivazione del Joh Posting per individuare il nuovo Responsabile della Redazione Tgr dell’Emilia Romagna.

Una epurazione ben riuscita, per la quale l’Ordine dei giornalisti tace, eppure  Antonio Farnè, in passato ha ricoperto l’incarico di presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna. Noi siamo certi che Farnè è un fervido antifascista, e per questo premiato nel marzo del 2017, con la nomina a Capo redattore delle regione che ospita il numero di Traditori più alto fra tutte le altre regioni. Le dure critiche dei rossi per la  Rai sono valse più degli oltre vent'anni di servizio. Per questo l’epurato Farné, resta in panchina a disposizione del direttore Casarin, in attesa di un nuovo padrino.  Ai Traditori è facile trovarlo!

I Fascisti di questa vicenda debbono farne tesoro, visto che i Traditori dopo aver occupato l’inimmaginabile, ancora una volta hanno dimostrato di non fidarsi del vicino, per questo ne vogliono sempre uno nuovo, capace di odiare l’avversario più di chi lo ha preceduto. Prendiamone atto e traiamone le conclusioni.    
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