Torino: Salone del Libro 9-13 maggio 2019, la cultura al servizio del potere.

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Messaggio  Admin Mer 08 Mag 2019, 22:30

Torino: Salone del Libro 9-13 maggio 2019, la cultura al servizio del potere. Hace-810

Arrivato alla sua trentaduesima edizione il Salone del Libro di Torino quest’anno ha vissuto un pseudo dramma. Gli organizzatori inconsciamente hanno accettato di concedere uno spazio al giovane editore  di “Altaforte” Francesco Polacchi, Apriti Cielo.  Le trentuno edizioni precedenti non erano mai state percorse da tante polemiche, comunisti e ebrei hanno alzato un polverone con accuse e disdette. La presenza di “Altaforte” avrebbe messo in pericolo la cultura antifascista, o ancor peggio l’influenza sionisto-comunista sul Salone.      

È bastato  dire che il Salone del Libro quest’anno ospita la Casa Editrice “Altaforte”, per allarmare alcuni editori e i loro scribacchini antifascisti, i quali in parte annunciavano la mobilitazione, in parte di scappare, non partecipando al Salone.  

Un annuncio d’Avventino, al pari di quello messo in atto dai vili, che il 26 giugno 1924, decisero di abbandonare gli scarni del parlamento col l’intento di fare pressione sul – pari vile – del sovrano.
Da qui le pressioni, da parte di questi Traditori affinché alla Casa Editrice Altaforte, venisse negato il diritto di partecipare al Salone torinese con un piccolo padiglione (a pagamento). A contestarne la presenza in primis il gruppo M5s in Consiglio comunale, asserendo: "Il Salone deve essere lo spazio dove celebreremo la tolleranza e la resistenza alle derive neofasciste e autoritarie, il momento pubblico dove dare battaglia con la forza delle parole e argomentazioni. Ma può esserlo a una sola condizione: l'esclusione di Altaforte e di Polacchi", dice la capogruppo M5S al Comune di Torino, Valentina Sganga, secondo cui "qualsiasi via intermedia, qualsiasi compromesso sancirebbe per il Salone una perdita sul piano culturale che non possiamo accettare".

Ecco, l’imbecillità divenuta potere, incapace di discernere, il bene dal male.

Questi novelli Traditori  a quale attuale autoritarismo alludono? Forse a quello  imposto alla sindaca Appendino dai consiglieri del M5s, visto  che qest’ultima in precedenza aveva dichiarato che Torino "è antifascista e che al Salone ci sarebbe andata perché le idee si combattono con idee più forti". Sulla stessa linea era il presidente (comunista) della regione Sergio Chiamparino, il quale a proposito di coerenza e democrazia, poche ore prima  dell’apertura del salone, in qualità di socio fondatore unitamente al sindaco di Torino, ha chiesto alla associazione “Torino, la città del libro”, al Circolo dei lettori e al Comitato di indirizzo del Salone del libro di troncare  il contratto con l’editore Francesco Polacchi, costringendo gli organizzatori  del Salone ad affermare di non poter far altro che “adeguarsi alla scelta politica”.
Scelta politica che da spazio a Halina Birenbaum,  (un’altra facente parte agli innumerevoli sopravvissuti ai campi di concentramento nazisti)  la quale unitamente al direttore del museo di Auschwitz Piotr M.A. Cywinski,  attraverso una lettera, avevano fatto  sapere  all’organizzazione che doveva scegliere tra loro e la Casa Editrice Altaforte.

Come poteva la sindaca di Torino e il presidente della regione Piemonte,  durante la campagna elettorale  per le regionali piemontese rinunciare allo svolgimento della prevista lezione “d’indottrinamento degli studenti da parte dell’ebrea? Era una necessità per il candidato Chiamparino e la sindaca Appendino contraddirsi, affermando: “Ci è stato chiesto di fare una scelta di campo, perché non era possibile far convivere due mondi tanto distanti tra loro. E noi abbiamo deciso di tutelare la nostra storia.

È una scelta di campo – a detto la sindaca di Torino Chiara Appendino – era inimmaginabile  avere una testimone della storia come Halina Birenbaum fuori dal Salone e Altaforte dentro …” . ” E’ necessario tutelare il Salone del libro, la sua immagine, la sua impronta democratica e il sereno svolgimento di una manifestazione seguita da molte decine di migliaia di persone”.

Questa decisione ha fatto esultare il direttore artistico del Salone Nicola Lagioia, il quale spudoratamente ha  affermato:  “ l’estromissione dalla Kermesse Altaforte,  permetterà  domani a Halina Birenbaum di fare una lectio inaugurale proprio per segnare da che parte stiamo. La sua assenza sarebbe stata uno sfregio per l’evento e per Torino.  

La polemica oltre al M5s, i sinistri e i sionista, è stata – come già scritto –  alimentata da Halina Birenbaum, Piotr M.A. Cywinski, ai quali si sono uniti giornalai, parolai storiografici e luridi politicanti, tutti interessati ad alzare l’asticella dell’odio. Ne ricordiamo alcuni: il disegnatore zeroca-care, Doris Grozdanovičová, Paolo Paticchio, Michele Curto, Carlo Ginzburg,  Christian Raimo, Roberto Piumini, Salvatore Settis, Tomaso Montanari e il collettivo Wu Ming.

Mentre altri annunciavano la loro presenza col solo scopo di incasinare la  Kermesse lo ha fatto Concita De Gregorio, de la Repubblica, Eraldo Affinati rilasciando una dichiarazione al Messaggero e Sandro Veronesi che scrive sul Corriere della Sera “…gusto andare” in quanto “spetta alla giustizia esprimersi sulla destra estrema, ora parli” sollecita l’autore, sulla base della “XII Disposizione della Costituzione italiana, detta ‘transitoria’ ma ormai anche ‘finale’, che recita: ‘È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista». (‘Sotto qualsiasi forma’ è il passaggio chiave), ad essi era andato ad giungersi, l’ex – di tutto – Giuliano Ferrara,  il  quale sulle pagine del  Foglio si unisce Andrea Minuz.

Tutta questa meschinità è tutelata dalla legge firmata nel 1952 da M. Scelba, politico proveniente dalla Sicilia, terra della mafia, la quale “democraticamente” sanziona con il carcere il pensiero, l’opinione e l’ideale fascista.  Una legge che il Governo Fascista si è dimostrato incapace di emanare, considerato che per colpire i Traditori dell’Italia di allora, prevedeva l’invio al confino. A volte su iniziativa di Camerati locali un’esagerata bevuta di olio di ricino.

Questo è quello che ancora avviene dopo i fatti dell’millenovecentottantanove, è permesso ai sinistri di alzare la testa, e per questo si sentono autorizzati da Traditori quali sono, di  contrastare  ogni dove le iniziative messe incantiere da chi si richiamano ai valori nazionali. Dobbiamo necessariamente riflettere su quanto accade ogni giorno, guardando al futuro, quel futuro che non riusciamo a trasmettere per colpa delle tante nostre divisioni.

Noi di Liberapresenza, non condividiamo nulla del Fascismo raccontato da Casapound, causa dell’incapacità di raccordarsi con la galassia di gruppi e gruppuscoli che come loro si richiamano ad un presunto Fascismo del terzo millennio. Incapacità che rende sempre meno incisiva la presenza di quanti credono e lottano contro i Traditori del Popolo italiano.

Pur riconoscendo che la nascita della Casa Editrice Altaforte è un ottima  novità, riteniamo sia stato sbagliato, chiedere uno spazio all’interno del Salone di Torino, dove si è fianco a fianco con i Traditori, e in specie con i sionisti gonfi di perenne Odio, e da sempre la più grande disgrazia del mondo.
Sarebbe bello che l’editrice Altaforte, divenisse un altro tassello per costruire una comunità Culturale, Commerciale e Politica lontana dai Traditori, capace di costruire un nostro mondo economico che contrasti il liberalismo, contribuendo alla costruzione dello Stato Nazionale del Lavoro a traverso il Corporativismo e la Socializzazione.

L’editore di Altaforte Francesco Polacchi deve svegliarsi, la sua casa editrice non doveva chiedere di far parte a quel Salone perché in una falsa “democrazia” la cultura non è mai libera - doveva saperlo -, nessuno avrebbe permesso di esporre un catalogo di scritti alternativi in una vetrina che potrebbe valorizzarli, specie se la produzione editoriale affronta senza timore di smentita gli argomenti più scottanti dell'attualità italiana da punti di vista non omologanti, rompendo le uova nel paniere - come si suol dire - in tema di neoliberismo e sovranismo.

La  levata di scudi dei Traditori nasconde tutto il fastidio che provocano in loro,  quanti non nascondono il loro essere, percorrendo le via disastrate ma, capaci di portarli lontano. Per questo  la sindaca di Torino e il presidente della regione Piemonte, non intaccheranno di un solo millimetro gli ideali del Camerata Polacchi con l’esposto presentato alla Procura del capoluogo piemontese la  quale si è premurata ad aprire un fascicolo per apologia di Fascismo che non ha alcun legame con Matteo Salvini il quale non vive di storia e ideali, ma strumentalizzando il presente, tant’è  che continua a dichiarare:"Io non sono fascista. Sono antifascista, anticomunista, antirazzista, anti-nazista. Tutto l'anti possibile.
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