Nave Gregoretti: il voto dei senatori marxisti autorizza il processo a l’ex ministro degli interni.
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Nave Gregoretti: il voto dei senatori marxisti autorizza il processo a l’ex ministro degli interni.
Diciamo subito che a noi Fascisti ci interressa poco il destino del leader leghista Matteo Salvini, del quale non condividiamo nulla, specie: il suo filo-israelismo, il pensiero liberale, la richiesta dell’autonomia regionale e le innumerevoli prese di posizione contro l’Europa Nazione.
Ma questo non ci può esonera del constatare ancora una volta la falsità delle “democrazie rappresentative” le quali anziché rappresentare il Popolo si alimentano nella gestione del potere. A dimostrarlo il differente voto, per lo stesso non reato, espresso dalla maggioranza dei senatori e delle senatrici che il 20 marzo 2019 sul caso U. Diciotti negarono l’autorizzazione a procedere contro Savini, chiesta dai tre giudici (marxisti) che compongono il Tribunale dei ministri di Catania, questi era allora e sono oggi, Nicola La Mantia, Sandra Levanti e Paolo Corda, tutti e tre iscritti a Magistratura democratica, ossia la corrente di sinistra delle toghe. La Mantia normalmente ricopre l’incarico di giudice civile della quarta sezione fallimentare, la Levanti è anch’essa un giudice civile, mentre Corda riveste il ruolo di giudice penale nella quinta sezione, quest’ultimo più volte ha disatteso la sua terzietà, specie quando faceva parte del tribunale del riesame, arrivando a scarcerato due scafisti nordafricani che avevano trasportato in Italia 230 clandestini. Secondo Corda, non si trattava di scafisti di professione ma di traghettatori occasionali.
Precisiamo che la composizione del Tribunale dei ministri avviene mediante l’estrazione a sorte tra tutti i giudici in attività nei tribunali del distretto giudiziario con almeno 5 anni di servizio.
L’estrazione nella provincia di Catania dimostra ampiamente – se venera la necessità - che la giustizia italiana è amministrata per lo più da togati marxisti. Se questo fosse vero sarebbe grave, considerato che in Italia da anni la giustizia è disuguale per chi non ha nulla e chi possiede molto, fra chi non può e chi può pagare.
I casi delle due navi U. Diciotti e Gregoretti, dimostrano ampiamente il peso politico che la componete di sinistra ha all’interno della magistratura italiana come dimostrato ampiamente dai post riportati senza alcuna vergogna sul sito http://www.magistraturademocratica.it/ . Magistrati democratici, che rispondono all’internazionalista marxista, come preteso dai Traditori comunisti già dalla nascita delle Repubblica antiFascista, mirando a formare sul territorio pattuglie di propri giudici
Nicola La Mantia, Paolo Corda e Sandra Levanti, non’ostate la richiesta di ARCHIVIAZIONE da parte del Procuratore generale, sia per il caso U. Diciotti che per quello della Gregoretti, hanno inviato alla Presidente del senato Casellati la richiesta d’autorizzazione a procedere, contro l’ex giovane marxista Matteo Salvini (divenuto in età adulta Ministro degli interni, in rappresentanza del Popolo anticomunista - questo peccato non era perdonabile - ), con la gravissima accusa di sequestro di persona.
Se il 20 marzo 2019 la bramosia di potere dei senatori cinquestelle a rimandato al mittente la richiesta d’autorizzazione a procedere dei giudici marxisti, contro l’alleato di governo, il 12 febbraio 2020 vigliaccamente hanno ribaltato la precedente decisione, asservendosi del tutto ai marxisti, nuovi alleati di governo, dando il “La” al Tribunale dei ministri del distretto di Palermo il quale ha mosso contro l’ex ministro Salvini le stesse accuse per il blocco dei migranti a bordo della Open Arms, a cavallo di ferragosto.
Eppure dal 1 giugno 2018 al 16 luglio 2019 Cinquestelle e Lega hanno condiviso ogni decisione, specie quelle più divisive per il Popolo di destra che Salvini si vanta di rappresentare. Il contrasto all’immigrazione irregolare dei due alleati era iniziato con il voto del 6 agosto 2018, con l’approvazione del decreto che impegnava il Governo italiano a dotare la Guardia costiera libica di ulteriori 12 unità navali allo scopo di contrastare le partenze dei clandestini dalle spiagge libiche, se partivano non dovevano permettere di giungere nelle acque internazionali. Insomma, attuare un vero contrasto all’immigrazione clandestina.
Ma questo non ci può esonera del constatare ancora una volta la falsità delle “democrazie rappresentative” le quali anziché rappresentare il Popolo si alimentano nella gestione del potere. A dimostrarlo il differente voto, per lo stesso non reato, espresso dalla maggioranza dei senatori e delle senatrici che il 20 marzo 2019 sul caso U. Diciotti negarono l’autorizzazione a procedere contro Savini, chiesta dai tre giudici (marxisti) che compongono il Tribunale dei ministri di Catania, questi era allora e sono oggi, Nicola La Mantia, Sandra Levanti e Paolo Corda, tutti e tre iscritti a Magistratura democratica, ossia la corrente di sinistra delle toghe. La Mantia normalmente ricopre l’incarico di giudice civile della quarta sezione fallimentare, la Levanti è anch’essa un giudice civile, mentre Corda riveste il ruolo di giudice penale nella quinta sezione, quest’ultimo più volte ha disatteso la sua terzietà, specie quando faceva parte del tribunale del riesame, arrivando a scarcerato due scafisti nordafricani che avevano trasportato in Italia 230 clandestini. Secondo Corda, non si trattava di scafisti di professione ma di traghettatori occasionali.
Precisiamo che la composizione del Tribunale dei ministri avviene mediante l’estrazione a sorte tra tutti i giudici in attività nei tribunali del distretto giudiziario con almeno 5 anni di servizio.
L’estrazione nella provincia di Catania dimostra ampiamente – se venera la necessità - che la giustizia italiana è amministrata per lo più da togati marxisti. Se questo fosse vero sarebbe grave, considerato che in Italia da anni la giustizia è disuguale per chi non ha nulla e chi possiede molto, fra chi non può e chi può pagare.
I casi delle due navi U. Diciotti e Gregoretti, dimostrano ampiamente il peso politico che la componete di sinistra ha all’interno della magistratura italiana come dimostrato ampiamente dai post riportati senza alcuna vergogna sul sito http://www.magistraturademocratica.it/ . Magistrati democratici, che rispondono all’internazionalista marxista, come preteso dai Traditori comunisti già dalla nascita delle Repubblica antiFascista, mirando a formare sul territorio pattuglie di propri giudici
Nicola La Mantia, Paolo Corda e Sandra Levanti, non’ostate la richiesta di ARCHIVIAZIONE da parte del Procuratore generale, sia per il caso U. Diciotti che per quello della Gregoretti, hanno inviato alla Presidente del senato Casellati la richiesta d’autorizzazione a procedere, contro l’ex giovane marxista Matteo Salvini (divenuto in età adulta Ministro degli interni, in rappresentanza del Popolo anticomunista - questo peccato non era perdonabile - ), con la gravissima accusa di sequestro di persona.
Se il 20 marzo 2019 la bramosia di potere dei senatori cinquestelle a rimandato al mittente la richiesta d’autorizzazione a procedere dei giudici marxisti, contro l’alleato di governo, il 12 febbraio 2020 vigliaccamente hanno ribaltato la precedente decisione, asservendosi del tutto ai marxisti, nuovi alleati di governo, dando il “La” al Tribunale dei ministri del distretto di Palermo il quale ha mosso contro l’ex ministro Salvini le stesse accuse per il blocco dei migranti a bordo della Open Arms, a cavallo di ferragosto.
Eppure dal 1 giugno 2018 al 16 luglio 2019 Cinquestelle e Lega hanno condiviso ogni decisione, specie quelle più divisive per il Popolo di destra che Salvini si vanta di rappresentare. Il contrasto all’immigrazione irregolare dei due alleati era iniziato con il voto del 6 agosto 2018, con l’approvazione del decreto che impegnava il Governo italiano a dotare la Guardia costiera libica di ulteriori 12 unità navali allo scopo di contrastare le partenze dei clandestini dalle spiagge libiche, se partivano non dovevano permettere di giungere nelle acque internazionali. Insomma, attuare un vero contrasto all’immigrazione clandestina.
Il caso “Gregoretti” è una montatura vergognosa!
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