20 e 21 SETTEMBRE 2020: REFERENDUM COSTITUZIONALE

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Messaggio  Admin Ven 11 Set 2020, 00:57

 20 e 21 SETTEMBRE 2020:  REFERENDUM COSTITUZIONALE Libera76

APPELLO AI CAMERATI !!!
Domenica 20  e lunedì 21 settembre 2020 siamo chiamati come tutti gli italiani ai seggi per confermare o rifiutare  il taglio di Deputati e Senatori, già approvato dalle due assisi parlamentari,  voto che potrebbe dimostrare, ancora una volta la volubilità degli elettori considerato quanto affermato dai sondaggisti, i quali preannunciano  che la maggioranza degli italiani sono propensi a votare Si.

Se cosi fosse il voto stravolgerebbe il risultato del referendum del 2016 quando, il 59.12%  degli elettori  disse No all’abolizione del senato, mantenendo in vita un inutile carrozzone composto da 315  senatori  eletti e 5 nominati a piacimento dai presidenti della repubblica, 320 acchiappa soldi che come dimostra l’ultimo bilancio del Senato, certificato, dall’approvazione  dal Conto Consuntivo 2018,solo in quell’anno sono costati 487.104.158,00 milioni di euro. Un costo pari al risparmio di intera legislatura del taglio previsto dal positivo risultato referendario.

Se gli elettori nel 2016 avrebbero votato Si, oltre ad abolire l’inutile sistema Bicamerale Paritario, ad oggi avrebbero permesso il risparmio di 1.948.416.633.04  quasi paro al risparmio previsto in cinque legislature  se si dovesse confermare la previsione dei sondaggisti.  
Nel 2016  i Camerati di Liberapresenza invitarono all’astensione, mentre i Fascisti   del Terzo Millennio (Casapound) ed altri si schierarono a favore del No, in difesa della costituzione (scritta dai Nemici del Popolo italiano), un errore imperdonabile, che dimostra la fragilità ideologica dei tanti rivoli che formano la galassia Fascista.

Se nel 2016 non spettava a noi difendere la costituzione questa volta non possiamo dividerci, è  necessario andare a Votare per confermare l’attuale numero di deputati, per abolire il senato c’è tempo. È necessario un IMPEGNO MILITANTE per evitare il taglio dei parlamentari alla Camera, taglio che snaturerebbe il nostro obbiettivo politico  e la nostra storia la quale ci impone, di garantire in essa un numero sufficiente di rappresentanti, lo svuotamento del Senato e la ricomposizione democratica della Camera delle Corporazioni, capace di esprimere tutte le migliori competenze attraverso la rappresentanza sindacale,  la quale al contempo si farà carico del costo funzionale della stessa.      

VEGLIAMOCI!

Noi Fascisti restiamo fermi alla primitiva richiesta di abolizione del senato, composto al momento da 320 elementi ruba soldi. Abolizione prevista nel 1919 al punto C del Manifesto del Comitato Centrale dei FASCI ITALIANI di COMBATTIMENTO, in quanto  organo inutile (asservito al vile regnante).

 20 e 21 SETTEMBRE 2020:  REFERENDUM COSTITUZIONALE Manife10

SAREBBE UN ERRORE IMPERDONABILE DIVIDERCI il 20 e 21 settembre di quest’anno, dentro la cabina  RICORDIAMOCI che la Camera dei fasci e delle Corporazione era composta da 681 componenti , riducendo il numero sarebbe impossibile garantire una reale,  Democratica partecipazione.


FERMIAMO I FALSI DEMOCRATICI!


Il 4 dicembre 2016 i partiti che erano per abolire il Senato votando SI erano:
-       Partito Democratico
-       Area Popolare
-       Nuovo centrodestra
-       Ala


I partiti che volevano conservare le 320 poltrone del Senato votando NO erano:
-       Movimento Cinque Stelle
-       Lega Nord
-       Fratelli d’Italia
-       Forza Italia
-       Sinistra Ecologia e libertà
-       Sinistra Italiana


In quella occasione si è recato ai seggi il 68,48%  degli elettori italiani che in maggioranza hanno rifiutato l’innovazione

Nel 1948, gli antitaliani  legarono il numero dei parlamentari alla popolazione, ossia potevano aumentare o diminuire in base a questo rapporto: un deputato ogni 80.000 abitanti e un senatore ogni 200.000.  Con la revisione costituzionale del 1963 questo principio fu abbandonato fissando il numero massimo degli eletti a  945, più un numero indefinito di senatori a vita.
Oggi in rapporto alla popolazione in Italia c’è un deputato ogni 98.000 abitanti e un senatore elettivo  ogni 190. Con il parlamento riformato si passerebbe a un deputato ogni 151.210, e a un senatore ogni 302.420.
Con questa nuova proporzione, l’Italia diventerebbe il Paese europeo con il minor numero di eletti in una camera bassa (Camera dei deputati) in relazione alla popolazione, con 0,7 deputati ogni 100mila abitanti, a fronte dello 0,8 della Spagna, dello 0,9 di Francia e Germania.
 
Il minor numero di eletti,  porrà uno sbarramento quasi invalicabile per i partiti più piccoli. Per ovviare a questi “rischi”, le forze di governo avevano siglato un accordo che prevedeva, tra i vari aggiustamenti, il progetto di nuova legge elettorale entro dicembre 2019, ma al momento nulla è stato fatto.
Nei prossimi mesi, si aprirà il dibattito su quale formula adottare. Affidare, però, alla legge elettorale il compito di riequilibrare la situazione può rappresentare un problema molto rilevante. Quest’ultima, infatti, non essendo costituzionalizzata, è modificabile con una maggioranza semplice, nei prossimi anni i futuri governi potrebbero riformarla  facilmente, sfruttando a loro vantaggio tutti i difetti di questo taglio dei parlamentari.
A questo proposito Gregorio De Falco (l’ufficiale della capitaneria  che durante il naufragio della Costa Concordia ordinava in modo perentorio al comandante Schettino di ritornare a bordo della sua nave,  per questo portato in senato dal M5S), da anarchico, dopo aver lasciato il gruppo,  sul tagli dei parlamentari ha detto:  "Come la Camera dei fasci" "La fretta di mettere una bandierina su questo bel risultato, molto simile a quello che ottenne il fascismo quando abolì la Camera dei Deputati e creò la Camera dei fasci e delle corporazioni, i cui membri (detti Consiglieri) erano nominati da Mussolini,   non consente neppure di adottare gli accorgimenti ritenuti necessari dai gruppi parlamentari che sostengono la riforma, sia nei regolamenti parlamentari, sia nella rimodulazione delle circoscrizioni elettorali, sia nella proporzionale riduzione del numero dei delegati regionali che concorrono all'elezione del Capo dello Stato".  "In tal modo - sottolinea - non solo si creeranno dei mostri, come pacificamente ammesso, se non saranno tempestivamente apportati almeno quei correttivi, ma non vi sarà alcuna possibilità di avere un Parlamento efficiente". "E cosa accadrebbe se, dopo aver approvato la riforma, questa legislatura dovesse chiudersi anticipatamente, senza aver prima apportato quelle necessarie ed opportune modifiche?". "Questa volta - conclude De Falco - sarà piuttosto difficile che i cittadini e le realtà associative, senza il supporto organizzativo e strutturato di una formazione politica, possano sventare questo attacco e far saltare i piani di coloro che stanno affievolendo di fatto la rappresentanza parlamentare e la democrazia".
A De Falco diciamo: “la malattia dell’antiFascismo porta a gravi ubriacature, distorcere la verità  per malafede o ignoranza è grave, considerato che  la nomina  dei Consiglieri della Camera dei Fasci e delle Corporazioni  prevedeva una lunga trafila, dalla segnalazione dei sindacati provinciale a quelli regionali, solo dopo l’approvazione della gerarchia sindacale  nazionale veniva ratificato da Mussolini il quale tra l’altro con la nuova Camera non seppe proprio rapportarsi.     
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