7 giugno 2021: Un’altra persecuzione anti-Fascista

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Messaggio  Admin Lun 21 Giu 2021, 19:16

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L’Ansa.it, il 7 giugno scorso annunciava l’arresto di 12 esponenti di un presunto gruppo neonazista denominato: “Ordine Ario Romano”. Un fantasticare che non corrisponde al vero, considerato che i 12, perseguitati, sono al momento sottoposti solo all’obbligo di firma.

Quella di inondare di false notizie la Popolazione è una costante funzione degli organi d’informazioni, i più colpiti da queste falsità sono coloro che – come noi - non accettano di sottostare alle prepotenze della falsa “democrazia”. Additare alla opinione pubblica imborghesita, immersa nel sistema per far soldi, coloro che lottano per svegliarli dal torpore, come razzisti, omofobici e violenti, è una falsità che elegia ininterrotta dal 1943, accuse di comodo che i partiti del sistema muovono contro chiunque non si sottomette ad essi. In questo da sempre aiutati dagli organi di repressione (forze di polizia e giudiziarie).

Non è trascorso nemmeno un mese dalla precedente operazione persecutoria messa in atto dagli organi di polizia contro dei Camerati che imprudentemente scrivevano sui social innumerevoli baggianate, senza tener conto delle Vergognose leggi che la falsa “democrazia” si è data per reprimere la più moderna delle idea, l’unica capace di determinare la fine delle società liberaliste, fondate sullo sfruttamento dell’Uomo sull’ Uomo.

Anche in questa occasione la persecuzione dei servitori del regime, rivolta contro altri Camerati, parte dalle baggianate riportare sui social. Ma questo caso è vergognoso considerato che alcuni Camerati risultano indagati dal lontano 2009. Tutto partiva dal monitoraggio del sistema informatico, in specie per ricercare gruppi ritenuti anti-sistema, quando è stata scoperta l'esistenza di un gruppo molto attivo sui social, il quale come accade troppo spesso diffondeva opinioni contrastanti con le leggi approvate nel tempo dai vari governi che si sono succeduti. Leggi che mirano ad escludere come detto coloro che non si piegano all’attuale sistema, corrotto e clientelare.

È inspiegabile l’ingiustificato comportamento di questi persecutori considerato che solo nel novembre 2019, dopo dieci anni di monitoraggio senza giungere alcunché, attraverso la procura di Caltanissetta non si decidesse di colpire quanti si incontravano su quei social, l’accusa: volevano costituire a destra un nuovo partito denominato: “Partito nazionalsocialista italiano dei lavoratori“ (un improbabile ulteriore partitino dello 0,01% fuori da ogni realtà, esaltando ideali che nulla hanno a che fare con il Fascismo.
Quel Fascismo che non intendeva: “imbalsamare il passato ma anticipare l’avvenire” un concetto che per le società liberiste, socialiste e comuniste è inaccettabile.

Quando si è servi, nessuna vergogna ha limiti!

Se le indagini, avviate nel 2009, 2017 e 2019, avevano il preciso scopo di rilegare il libero pensiero al di fuori delle libertà personali, quanto accaduto il 7 giugno 2021 è un insulto all’intelligenza umana, considerato che i 12 camerati di età compresa tra i 26 e i 62 anni, venivano monitorati quando erano costretti a vivere la ristrettezza dell’inutile quarantena pretesa dai tantissimi “esperti” che avallavano le richieste del compagno – ministro – Speranza. Era facile in quel frangente far scorrere la tastiera oltre il pensiero.

Su questo forzato disaggio i carabinieri del Ros di Roma hanno accusato i 12 facenti parte del gruppo, di essere “stabilmente dediti alla pubblicazione sui social network di scritti, video e immagini dal contenuto razzista e discriminatorio, di ispirazione nazionalsocialista, antisemita e negazionista, riflessioni, contrastante con le linee guida della giurisprudenza pertinente della Corte europea dei diritti dell’uomo con particolare attenzione all’ambiente online”.

Alle forze di polizia, come ormai da prassi, è bastato seguire il contenuto di due pagine Facebook e una community VK (piattaforma Social russa) riconducibili alla sigla “Ordine Ario Romano”, oltre ad un gruppo WhatsApp denominato “Judenfreie Liga (O.A.R.)”. Social sui quali si riportavano pensieri in libertà senza alcuna vera possibile consequenzialità, mali interpretati, considerato che fra i gruppi su Facebook e quello su Vk, non sembrerebbe esserci alcun collegamento e addirittura, vi sarebbero degli attriti.
Sulla pagina del gruppo Vk, infatti si mettono in guardia i 17 iscritti a “non prendere parte ai gruppi Facebook indebitamente denominati “Ordine Ario Romano”, in quanto gestiti da soggetti estranei alla organizzazione, avendo questi ultimi finalità deleterie”, insomma, i due gruppi non sono associabile e addirittura si contrastano.

Per queste accuse la procura ha chiesto al Gip del Tribunale di Roma l’emanazione di un provvedimento restrittivo, e preteso dai carabinieri dei Ros di Roma, collaborati dai colleghi dei Comandi provinciali di Cagliari, Cosenza, Frosinone, Latina, L’Aquila, Milano, e Sassari, di dar corso a perquisizioni domiciliare al fine di aggravare la posizione investigativa nei confronti dei 12 indagati. Una persecuzione intimidatoria che nonostante il sequestro dei portatili, non poteva che rilevarsi un totale fallimento.
L’imposizione della misura cautelare, che limita le libertà personali attraverso l’obbligo di presentazione quotidiane presso la polizia giudiziaria, nei confronti dei 12 Camerati indagati, residenti in varie regioni italiane: 6 nel Lazio, di cui 4 tra Roma e provincia, uno a Latina e uno a Frosinone, tre in Sardegna, uno in Calabria, uno in Abruzzo e uno in Lombardia, facenti parte del gruppo denominato “Ordine Ario Romano” (la stessa galassia sotto osservazione dal 2017), come detto, è e rimane un modo per restringere il diritto di opinione e di associazione.

In Italia le idee che non coincidono con il servilismo al potere costituito è perseguito dall’ordine giudiziario, il quale da 78 anni utilizza provocatori in divisa che alimentano corruzione e disordine, garantendosi altissime e tranquille prebende, per causare le stesse restrizione che di norma vengono imposte in tutte le nazioni falsamente democratiche, dove le autorità giudiziarie trovano sempre un modo per limitare le liberà personali degli oppositori.
A questo proposito potremmo postare interminabili pagine di azioni persecutorie nei confronti di Camerati, sia singoli che in associazione.

Con questo proposito gli investigatori, si sono inventati presunti contatti fra alcuni degli attuali indagati e il professor Marco Gervasoni, ordinario di Storia contemporanea dell’Università degli studi del Molise ed editorialista del Giornale.

Gervasoni, già perquisito nelle scorse settimane, sempre dal Ros, nell’ambito dell’indagine per vilipendio al presidente della Repubblica Sergio Mattarella su Twitter. Accusa che il docente respinge con fermezza. Così come ora dice d’essere caduto letteralmente dalle nuvole rispetto ai presunti contatti che qualcuno degli indagati nell’inchiesta sull’“Ordine Ario Romano” avrebbe avuto con lui.
Afferma che chi lo conoscono sa che non è mai stato un antisemita, ma un filoisraeliano, per questo ritiene queste ulteriori accuse una pura invenzione. Dopodiché i magistrati faranno le loro indagini, tanto non troveranno nulla, su di me, perlomeno, perché io non ho alcun rapporto con questi, non so neanche chi siano.

Oltre al fatto di non conoscere neanche quegli altri 10 che sono stati in precedenza indagati con me, tranne la Totolo.(Francesca Totolo, giornalista, ndr), che ho visto due volte in vita mia”, aggiunge: “Io ho l’impressione che attraverso questo si voglia cercare altro. Siccome farebbe ridere perseguire uno perché scrive alcune critiche su Twitter al presidente della Repubblica, si vuole dimostrare che non è solo critica al capo dello stato ma è altro. Come se poi questo “quasi-terrorista” si facesse scoprire scrivendo su Twitter. Di solito i terroristi operano nel silenzio se vogliono portare avanti la loro azione. Sarei anche un terrorista un po’ c……”, ragiona ironico Gervasoni.
“Comunque – conclude il professore dell’Università del Molise tirato in ballo nella nuova indagine ma non indagato – non ho subito nessuna nuova perquisizione”.

Entra invece pianamente fra i 12 indagati Francesca Rizzi, una donna saltata alla ribalta per un'aquila del terzo reich tatuata sulla schiena, per questo subito ribattezzata dagli sporca carta "Miss Hitler". L’”esaltata” 36enne, al contrario del prof. Gervason, ha tutte le caratteristiche di una Camerata, capace di mantenere contati con alcuni militanti portoghesi del 'Nova Ordem Social', organizzazione che non ha mai inteso sovvertire il governo portoghese, per questo da tempo viene malevolmente descritta dagli organi di informazione con il preciso scopo di infangarla, e ponendola all’arbitrio dei veri terroristi rossi, riportando meschinità su tutti i fogli di carta sporcata, il suo indirizzo di casa fornito loro dai carabinieri dei Ros, i quali per spettacolarizzare l’inchiesta hanno pubblicato sul Web l’immagine ripresa dal social della Rizzi.

Era novembre 2019, quando è stata indagata nell’inchiesta denominata "Ombre Nere" (partita da un monitoraggio web di militanti di destra della zona di Enna e che ha interessato diverse province lombarde sulla presunta nuova formazione politica “Partito nazionalsocialista italiano dei lavoratori“), che all’epoca aveva portato a 19 perquisizioni, per questo c’è da ritenere che gli attuali provvedimenti sono stati presi in continuità con le precedenti persecuzioni, avviate nel 2019, considerato che la “rossa” Procura della Repubblica di Roma continua a collegare l’indagine in una più ampia strategia di contrasto ai fenomeni a vocazione identitaria, avvalendosi del Ros – Reparto Anticrimine della Capitale.

Nell’Italia mafiosa, massonica e sionista tutto fa brodo, per questo i servi della falsa “democrazia” ogni giorno indaga e arresta Camerati che sui social riportano proprie opinioni che contrastano con l’interesse degli anti-Fascisti; avvalorando lo stesso comportamento repressivo del governo sionista di Israele, il quale no c’è giorno che non ammazzi o arresti un adeguato numero di Palestinesi.

Sono tante le nazioni occidentali asservite al sionismo che per legge fanno si che delle semplici Opinioni diventano gravi reati. Reati che gli organi di informazione trasformano in scoop, sia nell’intitolazione che nel testo, anche se questa volta hanno trovato utile limitarsi a riportare paro, paro la titolazioni data all’operazione contro gli indagati che la procura di Roma ha inteso perseguire, accusandoli di “Istigazione alla violenza contro ebrei e stranieri”.

C’è da chiedersi, quando mai l’abbaiare del cane è divenuto un pericolo?

A dirsi contenti di questa ulteriore indagine anti-Fascista, non restando negli abiti che indossano sono: Enrico Borghi del Pd il quale ringrazia i Carabinieri del Ros, che hanno stroncato una rete esplicitamente nazista dedita a reati di associazione finalizzata alla propaganda e all'istigazione per motivi di discriminazione etnica e religiosa. Aggiungendo: “A forza di giustificare tutto a destra, siamo arrivati fin qui, e Matteo Perego vice presidente dei deputati di F.I. il quale pivella allo stesso modo del primo per dire: "Grazie ai Carabinieri del Ros. Asserendo, con la nostra pdl per l`istituzione di una commissione d`inchiesta su terrorismo ed estremismo, in discussione alla Camera, vogliamo tenere alta l`attenzione della politica sul proliferarsi di nuove sigle dell`orbita di estrema destra che accompagnate al Jihadismo rappresentano una seria minaccia per la Repubblica".

Sono sufficienti questi due interventi per far capire a quanti si dicono Camerati che non c’è altro ulteriore tempo da perdere per dar corso ad un’unica formazione antisistema che sappia coinvolgere tutte le Donne e gli Uomini non garantiti da questa falsa “democrazia”.
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